venerdì 10 dicembre 2010

LA SPERANZA PAGA

Benedetta ha 28 anni, laureata in ingegneria edile e architettura a Bologna, ha approfondito, con stage e seminari, i temi della bioarchitettura e della sostenibilità energetica. Dal 2009 è assessore a Castelnuovo Rangone, con deleghe alle Opere Pubbliche, alle Politiche ambientali e del Territorio, al Patrimonio e alla Protezione Civile.


Era una tua ambizione professionale fare l’assessore?

"Non avrei mai immaginato di ricoprire un ruolo simile, per almeno due motivi: prima di tutto non pensavo di averne le capacità e in secondo luogo sentivo quanto il sistema politico fosse distante dai cittadini e quindi anche da me e dalla mia sensibilità. Quando la Sindaco, Maria Laura Reggiani, me lo chiese la prima volta rifiutai! Ma continuai a pensare a ciò che avrebbe potuto fare una persona lontana dalle dinamiche politiche e motivata esclusivamente dalla voglia di fare qualcosa per il suo paese, soprattutto in ambito energetico e ambientale. Mi convinsi che potevo fare la differenza. Ecco perché, infine, ho accettato l’incarico: la speranza che qualcosa possa cambiare in meglio è ciò che mi motiva ancora adesso, nonostante le numerose difficoltà e i sacrifici continui. Tra le mie deleghe, quella cui sono più affezionata, è “Ambiente e Territorio”, cioè quella che prevede il lavoro più silenzioso e, in apparenza, più marginale, ma che può davvero cambiare la vita delle persone.


Tra i tuoi coetanei c’è lo stesso interesse a impegnarsi per il bene pubblico e assumersi responsabilità che ricadono su un intero paese?
Il confronto è stato molto difficile: per la maggior parte delle persone, e in particolar modo per i ragazzi della mia età, è complesso concepire un impegno pubblico di questo tipo; senza tralasciare che alcune parole come “amministratore”, “giunta”, “assessorato” hanno acquisito una connotazione negativa ed evocano una sensazione di conflitto nei cittadini. In realtà credo che chiunque si ritrovasse, come me, immerso in questo lavoro per la propria città e i propri cittadini, troverebbe l’amore e la passione per portarlo avanti e smentirebbe qualsiasi suo preconcetto. Io ci metto tutta me stessa per comunicare alle persone il mio atteggiamento di amore e di speranza nel futuro. Ma non è facile, perché questa drammatica incomunicabilità che allontana la politica dal mondo reale è comunque il sintomo di un sistema incancrenito e di un modo di amministrare il territorio basato soprattutto su questioni di calcolo.

Qual è l’aspetto più appagante del tuo lavoro, quello che ti fa sperare meglio per il futuro?
La cosa più bella che può succedere in questo mio lavoro è che a fronte di approcci spigolosi, quando il mio interlocutore percepisce l’animo con cui affronto le cose, perde ogni rigidità e la sua comprensione diventa la mia energia per andare avanti. Ho fiducia, nel mio piccolo, che la mia speranza accenda speranza anche negli altri, che contribuisca all’istaurarsi di un movimento virtuoso.

Per il tuo futuro personale, che speranze nutri?
È una domanda complessa cui rispondere, perché portare avanti questo lavoro, con questo tipo di profondità, che contraddistingue tutti noi assessori e la nostra sindaco, lascia poco tempo per valorizzare il mio titolo di studi. Nonostante ciò, da un po’ di tempo ho ripreso a lavorare come ingegnere e vedo che anche in queste vesti mantengo l’approccio che ho acquisito occupandomi della cosa pubblica. Ho capito che questa esperienza mi ha cambiato la vita e mi accompagnerà sempre nel mio percorso, che esso mi veda come amministratore pubblico o come tecnico. Posso dire che questo atteggiamento farà sicuramente parte del mio futuro personale, perché sto dimostrando a me stessa che la speranza paga… solo così si possono cambiare le cose!

sabato 20 novembre 2010

otto e mafalda: ciack!

EXAMINATION TIME

otto: "anche tu qui per l'esame di informatica?"
sconosciuta: "eh, sì. è il mio ultimo esame. sono stata poco astuta a tenermi un esame così lungo alla fine! a dire il vero è la sesta volta che provo! spero di farcela."
otto pensa: (lungo? sesto tentativo? ossantodio, ma guarda quante fotocopie che sta ripassando... e chi sapeva che ci fosse tutto quel materiale da studiare?)
sconosciuta: "tu hai fatto le esercitazioni consigliate dalla prof, sul sito?"
otto: "eh no, ho preparato l'esame stanotte (ma se certi retroscena li tenessi per me?). ma dimmi, sconosciuta, dove si fa l'esame? a che ora? quanto dura? chi è la prof? (tanto ormai ha capito che sono qui solo per tentare la sorte).
sconosciuta: "l'esame dura quasi un'ora! là dentro, vedi? io mi sono iscritta all'appello delle dieci, tu?"
otto: "...mmmhhhh (io devo prendere il treno alle 12.00 perchè devo passare da casa, prendere la mia tartaruga d'acqua gigante, il monopattino di barbie di mia sorella... e correre a lavorare per formizine) sì, anche io faccio l'esame alle dieci!!"


RUN OTTO RUN, TIME

alle 11.54 otto è sul treno che la porterà a modena. alle 12.30 è sull'auto che la porterà a formigine. alle 13 è a casa, dove preleva la tartaruga e il monopattino. alle 13.30 arriva laura mafalda a casa sua, con il suo ombrellino cinese e le marmotte scuoiate ai piedi: sono pronte!

alle 14.00 otto e mafalda incontrano francesco sulla pista ciclabile:

CIACK SI GIRA!


MOVIE TIME

....

telecamera bassa (punto di vista della tartaruga)

Mafalda passa sul monopattino, superando l'occhio della camera;
torna indietro e si china: "ehi ciao! Anche tu qui? Stiamo andando nella stessa direzione? Otto, vieni a vedere chi c’è! Stava andando anche lei nella nostra direzione! Dice che a cà bella c’è una festa!

Otto arriva di corsa con l'ombrellino cinese, per ripararsi dal sole, si china: ohi, ciao bella! Io non sapevo che ci fosse anche una festa, noi stavamo andando a una mostra, LA MOSTRA DAL BASSO!

Mafalda e Otto in coro: che bello! ma allora ci vediamo là!

Otto: sta venendo tardi e fra un po’ farà buio, noi andiamo! ti aspettiamo!

Otto e Mafalda partono sul monopattino e cantano: "la taaaartaaaarugaaaaa, un giorno fuuuuuuu"

Visione “notturna”: la tartaruga ancora cammina verso ca bella…

.....



DISCOVERING THE SENSE OF LIFE TIME

Mafalda, Otto, e Francesco hanno girato, in mezz'ora, il video promozionale del concorso di fotografia ideato da formizine e non riescono a smettere di ridere. la tartaruga d'acqua, che ha recitato la parte della tartaruga di terra, è entusiasta! mentre formizine ha capito di avere una mascotte, lei, che non era mai uscita dall'acquario, ha capito cosa vuol fare da grande, l'attrice, naturalmente.

domenica si monta il video. e lunedì si lancia sul sito: www.formizine.it

ah: otto ha passato l'esame con il minimo dei punti e il massimo della soddisfazione possibile.


http://www.formizine.it/mostra-dal-basso/

lunedì 15 novembre 2010

www.formizine.it

"vieni via con me" scorre, in tv. ho il volume al massimo, perchè mi sembra giusto e doveroso e anche piacevole, ascoltare le parole di saviano. ma c'è qualcosa di più urgente e vivace che anima i miei pensieri e un po' anche le terminazioni nervose di tutto il mio corpo, quindi non riesco davvero ad ascoltare saviano. posso alzare ancora il volume? non serve...

sul tavolo ci sono biscotti di pasta frolla, chinotto, salatini, birre, patatine (ah, no, quelle sono finite), mandorle salate, frutta. le briciole di una riunione fra cinque ragazzi che non si conoscevano fino a un paio di settimane fa. stiamo costruendo qualcosa insieme e siamo emozionati. e talmente pieni di idee che non riusciamo ad aprire un pensiero senza cominciarne altri, infiniti. ci mangiamo le parole perchè c'è troppo da dire e non abbiamo ancora trovato il modo per dirle tutte insieme... "bisogna fare ordine, ragazzi, di cosa stavamo parlando?" ah, sì, è vero, andiamo con ordine sennò finiamo per non concludere nulla...!

la frenesia che mi impedisce di ascoltare saviano è quell'energia saltellante che riempiva questa riunione prima che ve ne andaste, ragazzi. erano le 21.45 e parlavamo dalle 16.30. vi guardavo e pensavo a quante cose belle e importanti potete fare insieme. c'è la paura che qualcuno si stanchi prima degli altri e, insieme, il timore che ci facciamo prendere troppo dalle nostre stesse potenzialità, rischiando di bruciarle in un fuoco artificiale di cui rimarrebbe solo la puzza di fumo. ma l'immagine dell'alle, che non riesce a stare ferma neanche lei, con quella frenesia e gli occhioni spalancati "ma stiamo facendo una cosa bellissima! coinvolgetemi! fatemi fare qualcosa di utile, non vedevo l'ora di far parte di un progetto così! e se ne parlo con la mia professoressa? e se faccio il tirocinio con voi?"

scrivo perchè vorrei dire, adesso, mentre lo sento, che sta nascendo qualcosa di importante. ma le briciole di patatine dicono che è già nato.

www.formizine.it

domenica 7 novembre 2010

Lorella, Loredana, Giovanna

Allargare lo spazio di discussione tra le donne.
Nascono, su www.ilcorpodelledonne.net di Lorella Zanardo, tre forum: “Nascono dall’esigenza di dare continuità ad alcuni dibattiti interessanti che rischiavano di perdersi tra i molti commenti che arrivano al blog, - spiega Lorella, - Tre i temi di discussione: il primo intende fornire uno strumento di valutazione dei proprio messaggi pubblicitari alle aziende sensibili alla propria reputazione. Nel forum si raccolgono esempi positivi e negativi di campagne di comunicazione che utilizzano l’immagine della donna. Un secondo ed un terzo forum sono dedicati rispettivamente alle ragazze ed agli uomini.



Coinvolgere gli uomini, appunto.
Giovanna Cosenza, dalle pagine di http://www.giovannacosenza.wordpress.com/ mette in chiaro che “la questione delle donne non riguarda solo le donne, ma gli uomini e tutti i generi sessuali”. Eppure l’appello di Repubblica ha attirato solo pochissimi uomini. Ed è stato lanciato solo da tre donne. “E gli altri generi? Vogliamo chiusure, ghetti, barriere? Vogliamo riprodurre gli errori del femminismo storico?”. Il femminismo delle strade, abbiamo detto, non funziona più. In passato erano sempre e solo le donne a marciare per i loro diritti. Oggi sono meno di allora e più disilluse. La crisi di quel modello di ribellione deve essere equilibrata dalla consapevolezza che “Il problema delle diseguaglianze di genere, - continua Giovanna, - appartiene a tutti, non solo alle donne. Lo dimostra il report annuale del World Economic Forum: in tutti i paesi del mondo c’è una stretta correlazione fra alto grado di diseguaglianza fra i sessi e scarso sviluppo economico”. E allora abbasso le marce e i collettivi esclusivamente femminili se questo significa aprire la strada del dialogo tra i sessi e fare propri nuovi strumenti di battaglia.



Non solo discutere ma agire!
Alle giovani donne come Magdalena, che non vogliono stare con le mani in mano, Loredana Lipperini dice: “Guardatevi intorno. Unite dieci amiche, fate un elenco di temi da discutere, rivedetevi e diventate venti. Formate uno, due, dieci gruppi. Scrivete agli autori televisivi, al giurì della pubblicità, ai giornali. Non bisogna scoraggiarsi: per costruire nuove narrazioni ci vogliono anni. Purtroppo, la manualistica ci illude con “smetto di fumare in dieci giorni, dimagrisco in due, cambio vita in uno”. Non funziona così. Bisogna scrivere storie nuove. Abbiamo bisogno di questo!”.


.

lunedì 1 novembre 2010

3 donne per capire

Tra le nuove, potenti strade che la ribellione femminile sta percorrendo c’è la rete. I blog di alcune donne italiane molto preparate sono il punto di partenza e di condivisione per progetti che si concretizzano in risultati eccellenti.

Il documentario “Il corpo delle donne”, di Lorella Zanardo, è uno di questi. In parte mandato in onda a L’infedele di Gad Lerner, si fa strada su internet, portando avanti una vera battaglia contro la riproduzione continua di un modello di femminilità falso e nocivo.

Il libro “Ancora dalla parte delle bambine”, di Loredana Lipperini, ha molto successo ed è studiato dai giovani di scienze della comunicazione. È però dal blog “Lipperatura” che vengono coinvolti i suoi numerosi lettori in denuncie contro le campagne pubblicitarie colpevoli di insegnare alle bambine italiane un modo di essere donne che le priva della loro libertà.

E ancora: le lezioni di semiotica dei consumi di Giovanna Cosenza, a Bologna, mirano a responsabilizzare i futuri scienziati della comunicazione: ragazzi e ragazze a loro volta indottrinati, inconsapevolmente, dai messaggi pubblicitari. Attraverso il blog “Disambiguando” Giovanna mette in guardia da come la messa in scena dei ruoli sessuali da parte di tutti i media, danneggi molto spesso e irrimediabilmente l’immagine della donna, ma a volte anche quella degli uomini.

Servono tre donne come queste per rispondere alle domande che Magda si fa da quando ha acceso la televisione in Italia.

“La risposta è complessa. Non c’è, ad esempio, una sola causa a spiegare perché le ragazze italiane siano attratte dal mestiere della velina - risponde Loredana Lipperini, - Primo. L’estrema difficoltà della condizione lavorativa delle donne in Italia. L’occupazione femminile è ancora intorno al 45% contro il 60% degli standard europei. Gli stipendi delle donne, a parità di condizioni, sono inferiori a quelli degli uomini. L’uso del velinismo, da parte di ragazze spesso laureatissime, è una scorciatoia. Secondo. I modelli. Fin dall’infanzia le ragazze sono abituate a dover puntare sul corpo. Bambole-veline, cosmetici invece dei giocattoli, giornalini che insistono sull’importanza dell’aspetto fisico. Terzo. Il corpo, appunto. Qui il discorso si fa enorme: la presunta libertà nella gestione del proprio corpo rende le donne schiave del corpo stesso. Che sia magro, perfetto, identico a quello dei modelli televisivi. E che sia utile, soprattutto. In questi termini, non è una libertà, ma una prigione”. Siamo, insomma, schiave di una lente che deforma le nostre riflessioni su noi stesse, il nostro ruolo, il nostro aspetto. La cosiddetta liberazione sessuale della donna è, oggi, un immenso meccanismo di marketing: siamo libere soltanto di comprare prodotti e vendere il nostro corpo. Come uscirne?

domenica 24 ottobre 2010

lo sguardo straniero, che ci rende diversi. DONNE

Magdalena è una giovane donna polacca laureata in italianistica. Conosce bene il nostro Paese e la nostra cultura. Si è trasferita a Modena l'estate scorsa quando le televisioni italiane non facevano che parlare del "generoso" Silvio, ribattezzato Papi, e delle sue escort, veline e parlamentari (come se fossero un po’ la stessa cosa). Non solo: la nostra televisione è, a qualsiasi ora del giorno, “abbellita” da corpi di femmine sorridenti, mute, svestite.

Magda è disorientata.

Le donne che animano le televisioni italiane fanno un po’ ridere, un po’ disperare. Sono irreali. Tutte giovani o rese giovani. Sono tutte oche, o trattate come tali. Magda consulta le sue amiche polacche, tedesche e inglesi, dalle quali ha una conferma: tra le televisioni europee l’unica a distinguersi per la presenza ossessiva di donne seminude in tv, a prescindere dal tipo di programma o di messaggio pubblicitario, è quella italiana. Il fenomeno del “velinismo” non esiste al di fuori dei nostri confini. Allora Magda si chiede se le donne italiane che guardano la televisione non si sentano un po’ come lei: offese.

Possibile che nessuno si ribelli? Perché le adolescenti italiane aspirano a diventare veline?

venerdì 22 ottobre 2010

essere giovani nel 2010

sto conducendo una serie di interviste sulle "speranze dei giovani modenesi riguardo al futuro", su come le loro speranze ricadono sulla "prossima mossa da fare", su quanto i desideri siano vissuti come utopie oppure obiettivi realizzabili, sul modo in cui i rapporti di potere indirizzano le speranze o le sviliscono.

un appunto: in linea di massima preferisco condurre interviste faccia a faccia, invece questa volta, per motivi di tempo, mi sono vista costretta a mandare una pioggia di mail con domande a cui rispondere.
so per esperienza che rispondere a domande che riguardano la propria sfera personale e lavorativa è un po' come scrivere un curriculum vitae: noioso e frustrante.

invece, con mio grande stupore e soddisfazione, su quattro interviste spedite, quattro sono tornate e in due di queste c'è un appunto a piè di pagina, che dice sostanzialmente questo:

- rispondere a domande sul mio percorso e sul futuro mi è servito. grazie di avremi fatto questa intervista.


credo che questa frase sia più significativa della somma di tutte le interviste. parla di incertezza per il futuro e di una certa ansia.

mercoledì 20 ottobre 2010

è nato 4Mì ZINE

È nato sul web un portale che punta dritto sui giovani formiginesi: il suo nome è Formì Magazine (su Fb: FormìZine). A parlarcene è Linda Petracca, una delle ideatrici di questo progetto: " FormìZine nasce con il chiaro intento di far parlare i ragazzi formiginesi, senza esprimere giudizi o opinioni che non siano appunto quelle dei nostri intervistati. I video da noi prodotti fin’ora e quelli previsti per il futuro cercheranno di raccontare la realtà giovanile e le possibilità che il nostro comune offre ai ragazzi, ponendo l’accento sulle necessità che man mano salteranno fuori dalle parole delle persone interpellate". Un’idea partita da poche persone, che punta a diventare fenomeno dell’intera comunità. Il perché ce lo spiega Linda: "Formigine ha tantissime persone che si interessano alla videocamera e alle sue potenzialità, soprattutto tra i giovani. Ce lo dimostrano i corsi di cortometraggio e di video-maker a cui ogni anno partecipano i ragazzi della nostra città: queste potenzialità devono essere espresse e FormìZine offre questa possibilità. La nostra idea infatti è quella di invitare i ragazzi a produrre video, ma anche articoli, racconti o tracce musicali, per raccontare il proprio pezzo di Formigine, per aprire gli occhi su una problematica o mettere in risalto una curiosità. Il blog e facebook raccoglieranno tutti i contributi di chi vorrà partecipare, in modo da creare un punto multimediale di riferimento per la comunità giovanile formiginese".
.


faccio di tutto per vivere

nonostante questo,

ecco..

muoio spesso


.

sabato 9 ottobre 2010

.

in mezzo a un giorno
alla fine di sempretroppi giorni innebbiati,
che sembra che piova qualcosa di denso dentro di me

:

"sei sola e sola sempre
e te lo dico dopo avertelo ridetto

staccata da chi ami
il tuo nucleo è in mezzo a te e non tra te e un altro"


capisco illuminosamente
come l'altra volta.
lo devo ricapire continuamente e non finalmente.
sempre illuminosamente, comunque. come l'altra


di nuovo mi sento gettata fra le braccia di mia madre


speravo non sarebbe mai più

sono sfinita.

.

giovedì 7 ottobre 2010

Somantica Project

SomanticaSomantica Project A.s.d. si esibisce nella corte della Villa Gandini di Formigine, grazie al sostegno di Micci@ caffè. Laura Forghieri, studentessa dell'accademia delle belle arti di Milano confeziona un video per immortalare lo spettacolo. eccolo qui. è buffo vedere quanto sia difficile, per chi è abituato a esprimersi con il corpo, descrivere quello che ha fatto, a parole!

Somantica Project A.s.d. compie in questi giorni 5 mesi di vita...

sembra già grande, invece è un cucciolo di associazione!

giovedì 23 settembre 2010

COLOREOGRAFIE: DANZA, PITTURA E FOTOGRAFIA NEL PARCO DI VILLA GANDINI



Dopo il debutto al circolo arci “Ortosonico” di Pavia e il successo riscontrato alla notte bianca di Fidenza, Somantica Project “gioca in casa” domenica 3 ottobre con lo stesso spettacolo: Coloreografie: pittura ritmica. Si tratta di coreografie di danza, ginnastica ritmica e… pittura. Il colore sarà attinto a piene mani dalle ballerine durante lo spettacolo di danza. Ogni volta che questa coreografia viene eseguita produce risultati diversi e alla fine dello spettacolo non è ben chiaro il confine fra il pittore e il dipinto, la ballerina e l’opera d’arte. In occasione di questa data formiginese la compagnia di danza e le due pittrici che la compongono, Laura Martinelli e Linda Petracca, hanno l’onore di diventare parte della mostra fotografica di Dante Farricella, che esporrà nei locali del Miccia Cafè per due settimane.

martedì 14 settembre 2010

SOLARIS, BLITZ IN ROMANIA


Un’estate davvero intensa questa, per le agoniste di ginnastica artistica della Società Solaris di Formigine. Dopo un mese dai campionati nazionali UISP, svoltisi a Fano dal 10 al 13 giugno, dove entrambe le squadre in gara hanno conquistato ottimi podi, cinque di loro sono partite per uno scambio di esperienze in Romania. Accompagnate dalla presidente della società Solaris, Giuliana Balboni e dall’istruttrice, Luminita Dumbrava, che le ha guidate nella sua città natale, Bucarest, le ginnaste, di 9, 10 e 11 anni, hanno trascorso quattro giorni assieme alle loro colleghe rumene, seguendole nei loro impegnativi allenamenti dalle 9 alle 13 del mattino. “L’idea di portare le bambine in Romania, - spiega Luminita 34 anni, da 15 in Italia,- mi è venuta per rispondere allo stupore con cui loro si incantavano davanti alle prodezze delle grandi ginnaste. Ho voluto far capire loro che dietro ai grandi risultati c’è grande lavoro e disciplina. Così le ho portate in una palestra di Bucarest dove lavorano una mia vecchia istruttrice e una ragazza con cui gareggiavo quando abitavo in Romania e passavo le mie giornate a prepararmi per le gare. Organizzarmi è stato facile proprio grazie ai contatti che ho sempre mantenuto con queste persone, che ci hanno ospitate con entusiasmo ed hanno accattato di far lavorare le mie bambine assieme alle loro, alla pari”. Le ginnaste della Solaris, benché ben preparate per i livelli italiani, non hanno lo stesso ritmo di lavoro di quelle rumene, sono riuscite a tenere il passo con le altre per ben 4 ore al giorno? “Sì! Sono rimasta piacevolmente stupita dall’entusiasmo e dall’impegno che le ha animate durante gli allenamenti, racconta Luminita, - hanno messo da parte ogni timidezza e dato il meglio di loro stesse. Credo che a Settembre, quando ricominceranno gli allenamenti, lavoreranno con un nuovo spirito di orgoglio e sacrificio, ricordandosi di quando, in luglio, impiegavano un’ora a raggiungere la palestra a piedi, per poi allenarsi fino alle 13. E non si lamentavano mai della fatica! Anzi, durante il pomeriggio trovavano le energie per visitare la città”. Credi che in futuro ripeterete l’esperienza? “Ce lo auguriamo! Alla fine della settimana non riuscivo più a staccare le mie bambine dalle loro coetanee. Anche se parlavano lingue diverse si sono molto affezionate. Ci piacerebbe riuscire a ricambiare l’accoglienza dei nostri colleghi ospitandoli, con il loro gruppo di artistica femminile, a Formigine, alla Solaris. E probabilmente, in futuro, noi torneremo là, per dare vita ad un vero e proprio gemellaggio fra palestre.” (Linda Petracca)

lunedì 13 settembre 2010

.

il corpo di una donna mestruata
che mestruata è una brutta parola che
non dà possibilità di grazia
e giustizia
ma è quella che è
nella sua brutalità.

il corpo di una donna mestruata grida tutto
con violenza e disperazione
è un grido totale di insensatezza cosmica
è un dentro aperto al vuoto
sbranato dal fallimento.
violenza e fallimento.

sembra una chiara maledizione divina
aggressiva e ingiusta
una colpa, in effetti.
sembra
anche a me che non son degna
di aver fede nelle favole religiose

.

venerdì 10 settembre 2010

mercoledì 8 settembre 2010

il potere della logica

nei locali dell'azienda vibrava un'eccitata confusione. imbarazzante, come tutte le volte che un gruppo di esseri umani si comporta in modo bizzarro perchè vittima di un'allucinazione collettiva indotta dalla noia quotidiana.
i dipendenti sedevano dritti sulle loro sedie. l'udito e le pupille tesi, a captare notizie e movimenti: uno dei responsabili dell'azienda aveva assunto una nuova segretaria.

per rispondere alla definizione di segretaria, l'individuo umano doveva portare, elegantemente, certe caratteristiche imprescindibili: essere femmina, essere sessualmente attraente e allo stesso tempo percettibilmente denutrita, secondo gli ultimi comandamenti della moda...

per meritare l'incarico il direttore aveva il dovere morale di assumere una ragazza che suscitasse in lui un latente interesse erotico.

tutto procedeva secondo le rassicuranti convenzioni aziendali.
poi qualcosa si inceppò: dopo un mese dall'assunzione della segretaria, - che peraltro sapeva fare la segretaria, rivelandosi una noiosa delusione per gli altri dipendenti, - il responsabile sosteneva di non intrattenere nessun flirt con la ragazza.

perchè?
cioè, perchè mai? eh? importanti dirupi di raziocinio impedivano di raggiungere una spiegazione.

lei non poteva che desiderar di cadere fra le braccia di un uomo potente
quanto a lui: a cosa serve una giovane segretaria se non ci scopi?

la situazione continuava a sfuggire alla logica.
i dipendenti della ditta si dividevano in due gruppi d'opinione nel sostenere, nel primo caso, che il capo mentiva per non mettere a repentaglio il suo matrimonio; nel secondo, che fra i due non c'era stato il minimo contatto fisico.
i due fronti, curiosamente, si distinguevano nettamente tra donne, che difendevano la causa della frottola benigna, e uomini che si appellavano a un infallibile meccanismo logico.

franco e sergio cercarono di spiegarlo a maria cinzia, la cuoca della mensa aziendale:
a cosa serve scopare con la giovane segretaria se non lo racconti?

martedì 7 settembre 2010

.


come se...
tra le linee della sua fisionomia si nascondesse una promessa.
universale


.

lunedì 6 settembre 2010


giovedì 22 luglio 2010

cheotto nons'ingabbi!

cosa sta succedendo?

dipingo sì e scrivo no.
non è più tempo di scrivere?

si ha sempre il tempo per scrivere.
qui il discorso è un altro.

qui otto si astiene e non si sa bene perchè.

non si sa bene.
ma bene o male lo si sa...

c'è qualcun altro che scrive, nella mia vita.
e gabbie che nascono davanti agli occhi. sembrano servire per proteggermi.

anche le gabbiette dei canarini si dice li proteggano dalle infamie della città, tra cui morirebbero se volassero via. ma che ipocrisia.

volasserovia macheipocrisia



tenterò di scrivere
mi allenerò a non lasciare spazi miei ai nonmiei pensieri.
e dipingere anche.
ma scrivere pure.

sabato 26 giugno 2010

.

lamore è una questione di specchi?

riflettersi in un altro e riconoscer te stesso?

specchiarsi negli occhi altrui e vederti bello?

è quello lamore?

ovvero è un genere damore?



.

rituali della cittadinanza

CASTELNUOVO. Ieri mattina, a causa della pioggia, è stata rinviata la posa delle piastrelline, uno dei momenti simbolici della festa castelnovese. I bambini delle classi quinte incastonano i loro disegni lungo le vie del centro. Questa iniziativa è nata una ventina di anni fa. L’idea fu dell’architetto Marco Fontana, progettista e artefice della rinascita del centro storico di Castelnuovo, che fino a quel momento non aveva una piazza. "Creare un centro storico è un’ambizione grande per un architetto - spiega Fontana - perché deve essere il risultato del sedimentare di interventi fatti nel corso del tempo, interventi portatori di storia e di storie. Ho così dato il via ad un ampio lavoro di ricerca, anche archeologica, che ha permesso di trovare reperti della storia del paese e, partendo da questi, si è provveduto a infondergli nuova vita". Fontana pensò di coinvolgere i bambini, permettendo loro di incastonare un segno della loro storia personale nel pavimento del centro. L’idea fu sostenuta dall’allora sindaco Massimo Simonini e da tutta l’amministrazione, incluso l’addetto stampa, Roberto Serio, che racconta: "Decidemmo che dei nuovi spazi dovevano impadronirsi i cittadini di domani, i ragazzi di quinta elementare che lasciando un segno avrebbero percorso una sorta di rituale di iniziazione alla cittadinanza". Un solo ostacolo si inseriva: non era possibile far disegnare direttamente ai bambini le loro piastrelline, perché il procedimento li avrebbe portati a contatto con esalazioni tossiche. Per fortuna una signora di Montale, ceramista, si mise a disposizione per riprodurre fedelmente le creazioni dei bambini sulle piastrelle. Tutte le duemila mattonelle colorate presenti nel centro storico del paese, alcune delle quali appartenenti a ragazzi ormai trentenni, sono state prodotte da questa signora, che ha intuito l’importanza dell’iniziativa. Ieri il maltempo non ha invece rinviato l’incontro con una grande illustratrice per l’infanzia, Arianna Papini (vincitrice nel 2002 del premio Andersen, il più importante riconoscimento nazionale per gli illustratori di libri per l’infanzia). L’incontro si è tenuto in Sala delle Mura. - Linda Petracca

venerdì 4 giugno 2010

.

buon natale e felice anno nuovo cervello!

.

domenica 30 maggio 2010

che nessuno mai più mi impedisca di disegnare

è tempo di nostalgie e birre fredde.
oggi pomeriggio, dopo aver sudato tutto l'inverno che m'era rimasto addosso, ho aperto questa birra fredda (perchè non c'era altra bibita in frigo) e ho disegnato come facevo un tempo: donnine magre e muscolose, colorate e paralizzate in movimenti che la mia matita ancora non sa rendere dinamici sul foglio. sembra deciso che io non possa imparare a disegnare la vita viva, ma solo sue evocazioni che finiscono per somigliarsi tutte.
all'alba dei ventitre anni mi sembra di essere pronta ad accettare questa sconfitta. c'è chi non sa disegnare le mani o gli alberi. invece io con mani e alberi vado forte. non so disegnare la vita.

sono giorni di continui dietrofront umorali.
trascorro lunghi momenti di eccessiva felicità.
eccessiva? che dico... si può essere eccessivamente felici? bah... però a volte rido in modo imbarazzante, dovresti vedermi, per capire! proprio non so frenarmi... amo tutte le persone coinvolte nella mia vita. amo di un amore vasto e profondo. la felicità mi dota di una vista a lungo raggio sul futuro. ah, sono momenti strepitosi, credimi! posso dipingere una grande opera d'arte o scrivere un'intensa canzone, così come posso perdermi a guardare un filo d'erba commuovendomi per la sua bellezza e freschezza e umiltà.
comunque tutto finisce di botto: BOTT!

comincia il tempo della nostalgia. mi manca l'odore della mia casa vecchia, del mio cane da cucciolo, dell'albero di fichi a cui era appesa l'altalena, nel giardino della casa al mare. annuso l'aria. cerco i pastelli, un foglio, una gomma. eccomi questa sono io: una bambina depressa che disegna. i miei genitori mi vedono diversa da loro, i nonni mi considerano un po' matta. troppo orgogliosa, severa, fastidiosa. ma a tutti piacciono i miei disegni. e così sia.

oggi ho voluto essere sincera con questa bambina. stasera:
trascinata contro voglia a una cena soporifera con parenti.
rinunciato dolorosissimamente a serata di poesia.
ma... indossato un abitino bianco con un centrino a fargli da contorno: una robina dismessa da mia zia e che la mia famiglia trova orrenda (la robina, non la zia).
mia madre si è lamentata tutto il tempo.
mio padre, non accontentandosi, ha affondato: la linda è una di quelle persone, che dovesse fare successo nella vita, se ne fregherebbe e dimenticherebbe tutti.
mia sorella mi ha ripetuto sembriunasuora.
la rivoluzione si può fare con poco... quindi facciola.

sto camminando.
e per una volta vedo i miei passi.
lascio impronte lunghe e magre, che mi disorientano.
tengo sotto braccio una scatola piena di paure, e le ho anche procurato qualche foro perchè le creature possano respirare.
sembra che io non sia ancora pronta per abbandonarle. ma ci sto lavorando.
.........che una buona dose di menefreghismo sia alla base della mia riconquista.
che nessuno, mai più, mi impedisca di disegnare, neanche tu, otto.

zitto, zitto otto!

Controlli a tappeto sulle strade: in sei trovati alla guida ubriachi

sarò polemica.
ma a me le divise danno da fare...
trovo che l'animo umano sia molto sensibile, soprattutto a quello che coglie col senso della vista.
la divisa, così come l'arma comunicano aggressività. non c'è niente da fare... non è questione di essere abituati o no. non ditemi che è perchè viviamo nell'"epoca del terrore post 11 settembre". è che siamo animali. la vista di una forchetta suggerisce fame. la vista di un perizoma ci dice sesso. la vista di una divisa grida pericolo. ecco tutto.
uno squadrone di trenta uomini che si spostano fra i parchi di un paese residenziale, con dieci veicoli, e che passeggiano in divisa con torce e ricetrasmittenti.... comunica protezione o pericolo?

io non ho dubbi.
non ho dubbi neanche sui buoni propositi da cui scaturisce l'idea di pattugliare di notte, per il bene del paese.
e poi non ho dubbi che lo stesso proposito si possa perseguire in abiti civili.
detto questo:

FORMIGINE. Centoventi veicoli controllati, 6 patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, 12 multe. In più controllo a tappeto dei parchi. E’ il bilancio dell’operazione della polizia municipale. Una volta al mese, da 3 anni, almeno 30 unità coordinate dai vigili del fuoco di Formigine e composte da volontari della Croce Rossa civile e militare, guardie ecologiche, corpo comunale di volontari della sicurezza, dedicano un’intera nottata a un’operazione che non prevede armi o multe, ma tutto l’amore e la pazienza che un cittadino può dedicare al paese in cui vive. Il comandante del corpo intercomunale di polizia, Mario Rossi, lo chiama “Servizio di sicurezza locale, svolto con pattugliamenti integrati”. Venerdì sera quasi 40 persone tra vigili del fuoco, volontari della croce rossa civile e militare, guardie ecologiche, e corpo comunale di volontari della sicurezza, si sono raccolte presso il comando della polizia per coordinare il proprio lavoro di pattugliamento. Alle 23 le unità si disponevano sul territorio dividendosi in due arterie: la polizia stradale, guidata dal vice-comandante dei vigili del fuoco, ispettore Tomei, si posizionava dapprima su via Radici e poi su via Giardini per intercettare eventuali guidatori imprudenti e pericolosi; una squadra composta da volontari ecologici e capitanata dal comandante dei vigili, Rossi, si portava nelle zone urbane, nei parchi e nelle campagne formiginesi potenzialmente interessate da traffici illeciti. "Formigine è una cittadina piuttosto estesa e problematica da controllare a causa dalle distribuzione territoriale: occorre quasi mezz’ora per attraversarla tutta - spiega il comandante - E’ solo grazie al prezioso apporto del volontariato partner, che possiamo svolgere questo servizio capillare nelle zone urbane e nei parchi, che sono più di 60. Non facciamo ronde ma un servizio di sicurezza locale, caratterizzata da operazioni di sensibilizzazione ed educazione alla civiltà". La prima tappa interessata dal passaggio di questa pattuglia, è stata il parco Erri Billò di Casinalbo, che - spiegano le guardie ecologiche -, negli ultimi mesi ha dato ottimi risultati: non pervengono più segnalazioni di schiamazzi, le giostre dei bambini sono incolumi e il verde è integro. Seconda tappa: il parco Baden Powell, a Formigine, sempre soggetto a controlli per tutelare le mamme e i bambini, suoi principali fruitori. Qui le guardie sono state raggiunte dal sindaco Franco Richeldi che si è unito alle operazioni di pattugliamento, proseguite nel Parco di Villa Benvenuti. Partendo dal parcheggio di via Pincelli, per rastrellare la parte più nascosta e sensibile del parco, il gruppo di volontari ha raggiunto il bar, frequentato da ragazzi, per lo più formiginesi. Qui si è concentrata l’operazione di prevenzione all’abuso di alcool. L’ultimo parco soggetto a controlli è stato il Campo Bora, vicino al Palazzetto dello Sport di Formigine. Verso le 2 di notte le due pattuglie di turno si sono incrociate sulla via Giardini per aggiornarsi. Le guardie ecologiche da qui sono subito ripartite per il controllo delle campagne magretesi, potenziali luoghi di scambio di sostanze illecite. L’operazione si è conclusa verso le cinque del mattino. Ciò che colpisce è la dedizione con cui le forze di volontariato si prestano a fare un servizio di questo tipo, non certo comodo sia per l’orario, sia per lo sforzo personale continuo richiesto dalla missione di educare i concittadini alla tutela del loro territorio. - Linda Petracca

sabato 29 maggio 2010

sassuolo: La variante arriva in Consiglio e l'opposizione abbandona l'aula

E’ esplosa in consiglio comunale la bomba polemica a orologeria che si stava preparando da dieci giorni, con 12 consiglieri di opposizione usciti dall’aula al momento del voto e il presidente del consiglio che ha votato per garantire alla maggioranza il numero legale per deliberare. Una questione politica notevole è scaturita infatti da quando, in data 17 maggio, è apparso sulla stampa un comunicato redatto da Giorgio Guandalini, segretario della Lega Nord di Sassuolo e consigliere comunale di maggioranza che, riferendosi alla vicina approvazione della variante per il piano particolareggiato di iniziativa privata numero 54 del comparto 14 di via Radici in Piano, attaccava l’amministrazione comunale, paventando presunti favoritismi per certi industriali. In consiglio il sindaco Luca Caselli, nell’illustrare il contenuto del punto all’ordine del giorno incriminato, ha approfittato della parola per chiarire che non ci sono conflitti di interesse che colpiscono la sua persona, né l’assessore competente Claudia Severi, benché quest’ultima sia imparentata con uno dei soci dell’impresa immobiliare che occuperà il lotto interessato dalla variante urbanistica. Il progetto discusso, approvato dapprima nel 2000, modificato nel 2006 e ora sottoposto a una variante minima che riguarda lo spostamento di una torre destinata a uffici per consentire all’impresa costruttrice di procedere alla realizzazione dell’opera per stralci, non ha attirato su di sé particolari obiezioni: i toni si sono accesi, infatti, per l’imbarazzo creato dalle allusioni del segretario e consigliere della Lega Nord. Il Pd ha sottolineato il momento di tensione politica emerso con la dichiarazione di Guandalini: "Tre consiglieri della Lega non si sono presentati, sollevandosi dalla responsabilità di spiegare le accuse apparse sui giornali, - ha criticato Giuseppe Megale - Nella stessa maggioranza non ci possono essere due persone che si lanciano queste accuse". E Sandro Morini ha aggiunto: "Trovo che questa piccola variante sia migliorativa, ma il problema è proprio che è bastata a provocare uno scatafascio della Lega. Mi domando cosa succederà quando arriveremo all’approvazione del Poc. C’è un problema politico più generale, la Lega non può comportarsi sia da maggioranza che da opposizione". Davide Ricci si è detto dubbioso sul fatto che la realizzazione avvenga per stralci ed ha aggiunto che vede un logoramento politico preoccupante per i cittadini. La delibera è passata con i 16 voti di Pdl, Lega Nord, Lista Civica Per Sassuolo, sindaco e presidente del consiglio e con 12 consiglieri di Pd, Idv e Sassuolo con Pattuzzi fuori dall’aula.

lunedì 3 maggio 2010

.


trovo che l'arte annulli il tempo. il mio gesto si perde in secoli di intimi dialoghi fra dei e sensazioni


.

lunedì 26 aprile 2010

il più bel regalo

.

regalare due ore della mia vita ai miei nonni stanchi di aspettarmi, mangiare con loro una pizza e annuire se dicono che sono la più bella del reame perché in me scorre il loro sangue salentino

.

giovedì 22 aprile 2010

.


otto, c'è il mondo là fuori santo cielo!
lo so, tra poco esco e guardo.
e forse faccio...
tra poco sarà tardi?
tra poco sarà qualcosa


.

martedì 13 aprile 2010

pensosempre

.

il sugo di carne bolle nella pentola e ogni tanto esprime uno spricco di passata di pomodoro, bollente.
c'è del lavoro da fare.
scadenze da rispettare.
un capo che mi vuol bene fino a un certo punto.
poi c'è quel velo di malessere che mi ha agganciata ieri. lo conosco, ma mi stupisco di incontrarlo qui. credevo di essere avvolta, almeno temporaneamente, in una pellicola protettiva. tipo quelle "salva-freschezza" con cui proteggi gli alimenti.
che poi, ci penso... e gli alimenti deperiscono nonostante la pellicola. bisogna mangiarli prima che vadano a male...
qualcuno mi mangi!

.

sabato 10 aprile 2010

.

dovremmo vederci. hessì. heccome. me lo hai chiesto... un mese? un mese fa me lo hai chiesto, di vederci. e con un fumetto molto espressivo anche. che quasi quasi mi scendeva una lacrimuccia, anche.

ma come faccio ad essere così cattiva da sedermi di fronte a te con questo sorriso che da un mese vive sulla mia faccia? credo che non riuscirei a spegnerlo neanche per una sera. neanche per quelle due orette che mi chiedi per pensare insieme.

saprei solo spiegarti quanto sto bene. e te lo direi con questo sorriso qua! mi sembra una grandissima cattiveria.
non facciamolo.

.

giovedì 8 aprile 2010

.


se tutti gli sbagli che ho fatto son serviti a vivere questo intreccio meraviglioso mi concedo il perdono dei miei peccati.



.

cerco chi mi ha salvato la vita

FORMIGINE. È fuori pericolo il magretese che venerdì sera è stato tratto dalle fiamme, che hanno avvolto la sua automobile in seguito allo scoppio della bombola gpl. I risultati della perizia dei carabinieri si faranno attendere per qualche giorno, rallentati dal periodo festivo. Intanto la famiglia cerca il passante coraggioso che ha dato l’allarme consentendo alla vittima di uscire dall’automobile prima di rimanere intossicata in modo irreversibile.
Venerdì 2 aprile, nel pomeriggio, il signor Martino Ferrari ritirava la macchina dal carrozziere, dove era stata sistemata dai danni subiti in un piccolo incidente stradale. Sulla via del rientro l’uomo decideva di parcheggiare l’auto davanti al campo sportivo di Magreta, dove lavora come volontario da anni e dove avrebbe sbrigato le ultime faccende prima delle feste pasquali. Verso le 20, il signor Ferrari, personaggio molto ben inserito nel tessuto sociale del paese e molto amato, saliva in automobile, dove metteva in moto e, senza neanche rendersi conto della successione degli eventi, si trovava a fare i conti con l’esplosione della bombola gpl, che provocava un’altra fiammata e rilasciava grandi quantità di gas nell’abitacolo. Il signor Ferrari non ha riportato importanti ustioni, solo una leggera intossicazione, ormai superata durante il fine settimana di terapia intensiva all’ospedale di Baggiovara. Ora verrà sottoposto agli ultimi controlli e tornerà a casa. Il lieto fine di questa storia va attribuito prima di tutto ad un passante, che ha assistito all’episodio, ha dato l’allarme e prestato i primi soccorsi. La famiglia Ferrari è ansiosa di esprimere la propria gratitudine a questa persona dal sangue freddo che ha scongiurato il peggio. La sua testimonianza oculare, poi, sarebbe importante anche per aggiungere elementi alle ricerche dei carabinieri che stanno ora lavorando per scoprire le cause dell’esplosione.

sabato 27 marzo 2010

SE TUTTI AVESSERO UN GRILLO PARLANTE

Anche in una cittadina benestante come la nostra le situazioni di disagio ci sono e sono sempre di più. Famiglie con entrambi i genitori cassintegrati, centinaia di persone lasciate senza lavoro, tasse universitarie che aumentano, fondi che diminuiscono, donne che ancora fanno i conti con uno stipendio da lavoratori di serie b, stranieri trattati come persone di serie c….
Come si difendono queste categorie da un sistema prepotente e tanto più grande di loro?
Perché ad un disagio sempre più accentuato non corrispondo reazioni costruttive?

Oltre alle associazioni ecclesiali, alle cooperative e servizi sociali, ci sono nuovi osservatori di queste dinamiche. Si tratta dei Meet Up “Amici di Beppe Grillo Modena”.
I meetupper, così si chiamano, sono spesso giovani “fortunati”. Studenti o lavoratori accomunati dalla missione di allargare lo sguardo critico dei cittadini su ciò che li circonda e influenza le loro vite. Essendoci molta autonomia di pensiero e di azione, all’interno del movimento, può capitare che un attivista prenda a cuore un caso particolarmente eclatante e coinvolga altri nella soluzione del problema. È successo più volte. E questo è un modo di intendere il grillismo. Un altro modo è “fornire le armi della conoscenza affinché chi è in difficoltà reagisca autonomamente”, spiega Simone Silvestri, attivista del movimento. Giuseppe Guicciardi, assistant organizer di Amici di Beppe Grillo-Modena”, condivide lo stesso parere, tanto da interrogarsi sulla percentuale di grillismo che lo muove: “Io non ho lo spirito del buon samaritano nel senso classico, quindi non so quanto io sia grillino, ma ho una mia visione personale, naturalmente mediata dall'esperienza con questo gruppo. Sono dell'idea che la gente va preparata e informata su quanto sta accadendo, proprio perchè non sta reagendo, per nulla, e intendo anche gente che pensa di essere attivista. Queste persone, ma anche le associazioni e corporazioni varie, non capiscono che, se non cambieremo il nostro modo di vivere, di qui non riusciremo ad uscire.
Un po' come le vecchie campagne sulla fame nel mondo con i bambini del Biafra con la pancia gonfia: noi a livello di organismo vivente siamo programmati per girare la testa. Infatti le campagne di quel tipo ebbero fine”.
A proposito dell’efficacia della comunicazione fin’ora utilizzata dal movimento, Simone anticipa che c’è una riflessione in atto: “Stiamo discutendo attorno alla possibilità di mettere in atto tecniche di divulgazione alternativa al meet-up”. Il “come comunicare” è sempre un tema centrale. Ovunque e comunque. Nel bene e nel male. E infatti, interviene Giuseppe: “I media hanno un ruolo fondamentale in tutto questo e riescono ad anestetizzare gran parte della popolazione”. Aiutare la gente quindi, vuol dire renderla consapevole e informata. Metterla in condizione di pensare ad alternative concrete per migliorare il proprio stato.
Una consapevolezza che spesso manca del tutto, con risvolti drammatici. A Formigine il padre di tre figli, non riuscendo a portare a casa uno stipendio, minacciava di legarsi alle colonne del Comune e darsi fuoco, per attirare l’attenzione di qualcuno. A Maranello un altro ragazzo, senza lavoro e con famiglia a carico, si è ribellato dando fuoco a due alberi e al portone dell’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Maranello,
Insomma. Qualcuno che si ribella c’è. Ma va educato a farlo in modo costruttivo. Il gruppo welfare del “Meet Up degli amici di Beppe Grillo di Modena”, coordinanto da Carlo Valmori e Domenico Rosati, va anche in questa direzione, oltre a cercare risposte all'evoluzione dei servizi ed alle loro inefficacie. “La gente va educata a reagire per educare il Governo a tarare le proprie operazioni sui bisogni dei cittadini, che altrimenti potrebbero decretarne la caduta. Oggi come oggi invece, nella maggior parte dei casi le reazioni sono o lassismo o gesti sconsiderati.”, conclude Simone Silvestri.

domenica 21 marzo 2010

inscritto nel nucleo

.

si può essere senza parole e nello stesso avere solo voglia di scrivere?

ho così tante energie nelle cellule che non so gestirle. c'è qualcosa di più vivo del solito nel mio corpo... e nello stesso tempo una pace. che non conoscevo.

questa pace è iniziata con un libro. era così ovvio il legame tra le pagine che leggevo e la serenità che appropriava del mio respiro... che ad un certo punto mi è venuto il panico: quando finirò di leggerlo, la pace lentamente si esaurirà?

no. ecco. quando ho finito il libro (e una storia d'amore frustrato dal futuro)è iniziato un viaggio minuscolo nel mio nucleo.

l'ho trovato abbastanza intatto, il mio nucleo. solo un po' impolverato... non lo visitavo da tanto che c'erano ancora i fili d'erba e i mucchietti di fango che avevo "cucinato per la mamma" un pomeriggio di vent'anni anni fa, al parco. c'era il bianco latte del gheriglio della noce fresca. una figurina che mi aveva regalato mattia quando lo amavo teneramente.. in quarta elementare. e le fatine che profumavano di incenso.

ho trovato un centro compatto, piccolissimo. sembra una zigulì.
lì dentro c'è l'essenza di una saggezza ignorante e spensierata. è l'inconsapevolezza perfetta e aderente alle emozioni, di quando ero bambina. non so come abbia fatto a mantenersi dopo che mi sono persa tante volte, rincorrendo gli adulti e il tempo. dopo che ho chiuso occhi davanti alle miserie dell'amore e mi sono cercata nella voglia di maternità.

cercavo solo la bambina che avevo dimenticato, forse.
è dentro alla zigulì lei, e sa cosa vuole senza chiederselo. è piccola, scema e inquieta. è energia.

.

venerdì 19 marzo 2010

via Regina Pacis, la moschea è stata smontata

Da ieri sera i musulmani che abitano nel comprensorio sassolese sono senza un luogo di culto: la moschea di via Regina Pacis è stata smantellata. La questione moschee è ritornata l’altra sera in consiglio comunale con l’interrogazione di Sandro Morini, Pd, e la riposta del vicesindaco Francesco Menani, Lega. Partendo però dalla fine di questa vicenda, ieri sera si è conclusa la parentesi della moschea di via Regina Pacis: la struttura aperta dalla Giunta Pattuzzi nel febbraio 2009 è stata definitivamente smontata. Solo alcuni manufatti sono rimasti sul posto in attesa di essere spostati al più presto. Tutto il materiale del luogo sacro ora è custodito dentro il deposito comunale dell’Ex Sat. Per ora non c’è una nuova sede per gli islamici che la frequentavano, che si riconoscono nell’associazione El Huda. Anche se le trattative col Comune sono aperte e sul tavolo ci sono quattro siti diversi, da ieri non c’è più un luogo di ritrovo per pregare. E questo, a maggiore ragione dopo la chiusura della moschea di via Cavour, vale per tutti gi islamici del Comprensorio Ceramico, alcune migliaia di persone rimaste senza una sede. Anche El Huda per ora ricorrerà alla preghiera in casa o al massimo, quando farà bel tempo, nel piazzale smontato. Il tema era stato affrontato l’altra sera in Consiglio. "Una moschea - aveva esordito Morini - non può essere chiusa come un bar. Il sindaco questo lo sa, ma non lo sanno forse i cittadini imbrogliati dalla promessa elettorale di cui ora questa maggioranza è ostaggio. Assecondando quei pochi che considerano la moschea un luogo frequentato da terroristi, non si risolvono i problemi di via Cavour e nemmeno di Sassuolo, piegata dalla crisi economica. I disagi logistici che stanno alla base del contenzioso, sarebbero risolvibili con una programmazione urbanistica chiara". "La riapertura - ha risposto il vicesindaco Francesco Menani - è avvenuta dopo una comunicazione di ripristino dei lavori per controllare lo stato dei lavori. La struttura di via Regina Pacis, invece, verrà smontata (come avvenuto, ndr). Con El Huda abbiamo in ballo alcune proposte per spostarsi, tra le quali un capannone vicino a Magreta e uno in prossimità di Pontefossa". Quanto a via Cavour, ha aggiunto Menani: "Abbiamo individuato posti alternativi, tutti scartati fin’ora. E in via Cavour non ci sono problemi". "Avete un atteggiamento di mercanteggiamento elettorale - ha ribattuto Morini - e scommetto che dopo le elezioni ad El Huda sarà concesso in uso un terreno di Hera vicino a dove erano prima". - Linda Petracca

giovedì 18 marzo 2010

.


nell'interno della copertina di un accademico libro di antropologia delle religioni, una volta ho scritto:

-CI SONO POETI CHE NON SANNO AVVICINARSI AL CORPO CON LO STESSO TATTO CHE HANNO PER LA PAROLA-


ma devo precisare. cisonoquellicheinveceSì


.

mercoledì 17 marzo 2010

“VITE DI QUARTIERE” la nuova sfida di Artegenti

Torna Artegenti per coinvolgere gli artisti e gli abitanti della città in un nuovo progetto che ne faccia rivivere i quartieri sotto i punti di vista più insoliti.

Nel 2007 e 2008 l’evento “Spazi D’arte” aveva invaso di arte il centro storico. L’anno scorso “Direct Digital” si è caratterizzata come punto di riferimento per la cultura digitale in Italia.

Quest’anno l’associazione non profit modenese per la diffusione della cultura e dell’arte, chiama a raccolta i creativi del territorio per una nuova sfida all’insegna della contaminazione e condivisione artistica.

Il progetto “Vite di Quartiere” nasce infatti per creare gruppi di lavoro interdisciplinari che, attraverso lo studio di un quartiere, sappiano individuare un tema comune per poi svilupparlo sotto i punti di vista delle diverse forme artistiche (scrittura, fumetti, cortometraggi, musica, fotografia, attori). Per questa edizione, il quartiere individuato è la Circoscrizione n°3, in particolare i quartieri Buon Pastore e Sant'Agnese.

La vera scommessa che vedrà coinvolti gli artisti, con l’aiuto e la mediazione dell’associazione, sarà coinvolgere gli abitanti della zona, non soltanto come fonti di informazioni ma anche come soggetti attivi nella realizzazione degli elaborati artistici.

Il progetto si concretizzerà nella pubblicazione degli elaborati ritenuti più meritevoli: in un libro con racconti in prosa, fumetti, fotografie, disegni; in un DVD contenente i cortometraggi e in un CD con colonne sonore e canzoni. Tutti i gruppi partecipanti saranno poi coinvolti nella rappresentazione delle proprie produzioni artistiche nei luoghi del quartiere con il coinvolgimento degli abitanti e vedranno le proprie opere pubblicate sul sito di Artegenti in un’apposita sezione dedicata a “Vite Di Quartiere”. L’iscrizione al progetto è gratuita e avviene compilando la scheda di partecipazione reperibile sul sito www.artegenti.it, da inviare all’indirizzo info@artegenti.it entro e non oltre il 10 aprile 2010.

domenica 14 marzo 2010

-

un po' di cose aveva preferito dimenticarle, a causa del bagaglio di ansia che le scatenavano nel misero petto denutrito.



e adesso,

le vecchie ansie arrivavano tutte insieme, indossando un cappotto di velluto,

non sapeva se uscirci a cena o abbandonarle in un parcheggio.

-

martedì 2 marzo 2010

l'altro dentro di te

.

pensavo all'empatia.

a parte il fatto che e m p a t i a ha il suono di un colore.
l'azzurro dovrebbe chiamarsi empatia, perché si chiama azzurro? ma questo è un altro discorso.

pensavo che l'empatia non è tanto capire gli altri, sapersi riconoscere in quello che provano gli altri e roba così.

mi sembra proprio che il meccanismo dell'empatia sia qualcosa che viaggia al contrario. comincia dal sè. analizzarsi. smontarsi e rimontarsi infinite volte, in infinite parti della vita, per capire perché si prova quella cosa lì e come mai si agisce colà. trascinarsi nei proprio sbrodolamenti emotivi, studiarsi allo specchio. sbatterci il naso e lasciarci qualche certezza. intervistarsi e spiegarsi. non è un'attività adatta a tutti. ci si nasce. si cresce ipercritici (intercritici non esiste? peccato!) e complessati.
il punto è che quando si ha esperienza di sè stessi si può avere un'esperienza migliore anche degli altri, nel senso che si ritrova l'altro, in sè.


insomma: capire l'altro dentro di te, è l'empatia. ed è azzurro.
.

lunedì 1 marzo 2010

la solidarietà nella crisi

SPEZZANO. Terrae Novae di Spezzano, un'Associazione Culturale a tutto tondo, senza scopo di lucro, da anni raccoglie derrate alimentari da distribuire alle famiglie che si trovano in difficoltà economica. Portare avanti l’attività di raccolta e distribuzione stava diventando sempre più difficile perché il mezzo utilizzato, classificato antieuro, non poteva entrare nei centri cittadini. La generosità dell’industriale Pietro Fogliani, titolare della ceramica Serra, ha permesso all’associazione di acquistare un nuovo mezzo, confacente alle attuali disposizioni di legge in materia di circolazione sulle strade. La volontà di aiutare l’associazione è nata quando, un sabato, l’industriale si è trovato ad assistere alla distribuzione di generi alimentali a ottanta persone bisognose. A questo gesto di umanità hanno fatto seguito altre testimonianze di partecipazione attiva all’iniziativa: la Ecopam pagherà il carburante per un anno, la Sigma Realco fornirà generi alimentari, Autorama comprerà l’assistenza meccanica, la Giemme pagherà il bollo e l’assicurazione del mezzo, Confartigianato Lapam garantirà la contabilità e la Cassa di Risparmio di Vignola i possibili imprevisti.

domenica 28 febbraio 2010

questa stanchezza pesantissima deve pur venire da qualche parte.

carino lo smalto bianco sulle unghie!

i social network risucchiano troppe energie.

dopo due mesi che sono single ciò che mi manca di più è quell'angolino buono che si forma tra il collo e la spalla degli uomini. io lì ci nascondevo la faccia e adesso non so più dove metterla.

forse mi conviene fare un esame del sangue.

la discoteca mi aliena dalla realtà lasciandomi un veleno di depressione.

vado a studiare...

giovedì 25 febbraio 2010

futuri cittadini crescono

CASTELNUOVO. La Sindaco di Castelnuovo Rangone, Maria Laura Reggiani, è stata nominata “Difensore ideale delle bambine e dei bambini”. Il riconoscimento - consegnato ieri mattina da Adonella Ferraresi, presidente del Comitato Provinciale dell’Unicef di Modena, in occasione dell’incontro tra Amministrazione Comunale e Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di Castelnuovo – impegna la Sindaco a estendere una cultura per l’infanzia, non solo per migliorare strutture e servizi, ma per rispondere al diritto all’avvenire delle nuove generazioni. Il Comune aderisce, così, al programma Unicef “Città amiche delle bambine e dei bambini”, che prevede l’ascolto e la partecipazione dei minori anche attraverso strumenti come il “Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze” o Ccr, che a Castelnuovo viene eletto già da dieci anni dagli gli alunni delle scuole medie, caratterizzandosi come tappa sempre più importante del percorso di sensibilizzazione alla cittadinanza attiva a cui i bambini sono educati fin dalle elementari.
Proprio ieri mattina, alle 10.00, il nuovo Ccr, eletto lo scorso novembre da tutti gli studenti delle scuole medie, ha incontrato per la prima volta il Sindaco, la Giunta, i consiglieri comunali e i responsabili dei servizi comunali. I ragazzi hanno presentato agli amministratori e ai responsabili dei servizi quanto emerso dalle quattro commissioni: news e giornalino; sport; cultura, tempo libero e solidarietà; ambiente. Tra le priorità: "Dare più spazio e strumenti per lo sviluppo del giornalino, - spiega Sara Ferrarini, 2G, al suo secondo mandato nel Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze - perché comunicare e prendere la parola è importante e noi ci stiamo impegnando molto in questo, visto che abbiamo la fortuna di poter discutere ed essere ascoltati dall’Amministrazione del nostro comune". Il Sindaco, gli assessori e i tecnici comunali hanno accolto con serietà le proposte dei giovani ed hanno proposto loro un’immagine ideale della macchina comunale: "Una “compagnia dell’anello”, - ha spiegato l’assessore all’ambiente ed ai lavori pubblici benedetta Brighenti, per rifarsi ad un immaginario fantastico vicino alla sensibilità dei ragazzi, - Nella compagnia tutti possono dare il proprio contributo per raggiungere risultati che incidono positivamente sulla vita delle persone".

lunedì 15 febbraio 2010

come ha detto il mio nevrotico nonno stamattina:

.


NON è TANTO QUESTIONE DI CORAGGIO. è QUESTIONE DI SAPERLO MISURARE. SE NON LO SAI GESTIRE ESSERE CORAGGIOSI è UN GRANDE HANDICAP.


.

giovedì 11 febbraio 2010

giorno del ricordo

FIORANO. Ieri mattina, al teatro Astoria, gli studenti delle scuole medie Bursi di Spezzano e Fiorano hanno incontrato Denis Zigante, dell’Unione degli Istriani. Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo delle Vittime delle Foibe e dell’Esodo ed a questi ragazzi sono stati dati gli strumenti concettuali ed emotivi per capire un tragico capitolo di storia italiana a lungo dimenticata. "È difficile trasmettere a ragazzi così giovani, l’avvertimento di cosa è stato capace di fare l’uomo in passato, ancora più complesso è costruire il ricordo di una storia su un terreno vergine. La Shoah è qualcosa di altrettanto lontano dai ragazzi ma ha un retroterra storico, si trova nei libri di scuola, - spiega Denis Zigante, che per un’ora ha raccontato alla numerosa platea che l’impietoso intreccio di caratteristiche geografiche e storiche ha portato istriani, dalmati e fiumani ad essere persone da eliminare, al di là del confine italiano, e persone da ignorare, al di qua". Il Giorno del Ricordo è stato infatti istituito solo nel 2004, dallo Stato Italiano. "L’interesse di questi ragazzi lascia sperare che crescendo vorranno approfondire quello che sarà rimasto dell’imput di stamattina. Così si costruisce coscienza critica", conclude Denis Zigante.

DANZA E PITTURA AL CINEMA VICTORIA


Dopo l’iniziativa che ha visto entrare la danza e la pittura in un’officina meccanica di Modena, le ragazze di “Somantica Project” invadono gli spazi del multisala di via Sergio Ramelli 101 in occasione della rassegna “7 peccati capitali”: sette cortometraggi ad opera di altrettanti giovani registi modenesi.

Giovedì 18, dalle ore 20.00 le ballerine e le pittrici di “Somantica Project” introdurranno la serata esibendosi in coreografie e dipinti dal vivo ispirati ai sette peccati capitali, ma senza tralasciare il tema che ha ispirato le loro ultime performance e che riproporranno nelle prossime occasioni: i possibili dialoghi fra l’arte ed il lavoro.

Il “Project” nasce infatti con l’intento di promuovere il concetto di contaminazione artistica: sia tra forme di espressione che tra materiali utilizzati che tra contenuti espressi . Il secondo piano del multisala Victoria si animerà quindi di danza eseguita in tuta da lavoro, di musiche evocanti i sette peccati capitali, di ginnastica ritmica e di pittura dal vivo fra nastri e clavette, tutto in un unico contenitore che si chiama Somantica project.

www.somanticaproject.com

lunedì 8 febbraio 2010

.

la testa duole. mi sento svenire. sto per svenire. sto svenendo. svengo.
e a quel punto dovrebbe esserci qualcuno che mi salva.
salvata da mani forti. il calore di braccia villose. sei a casa scema.

da oggi non si sviene più.


.

valentino e noi

perchè deve venirmi un alito di angoscia ogni volta che sento pronunciare le parole san e valentino una di seguito all'altra?

non ho mai festeggiato questa ricorrenza. anche se ho sempre segretamente sofferto del fatto che il mio fu-ragazzo la lasciasse passare così, senza neanche denunciare l'ipocrisia di questa festa. insomma, ecco, se l'avessimo almeno festeggiato al contrario, sarei stata a posto. invece no: tutto andava avanti come se il 14 febbraio fosse il giorno come tutti gli altri... che effettivamente è.

bene. tra sei giorni affronto il mio primo san valentino da sola.
non è un granchè di depressione, devo dire... ma la coppia. la coppia. questa aspirazione, universalmente assecondata, ad essere in due un po' mi disturba...

martedì 26 gennaio 2010

dialogo tra un numero e uno pseudonimo

otto: "e a quel punto sua madre le ha detto: -ad una certa età, tipo tra i 21 ed i 23 anni, se una ha il ragazzo... o si sposa o lo lascia e si emancipa-. cosa vorrà dire? che quelle che si sposano non si emanciperanno mai? o che sono già emancipate e possono così andare incontro alla vita di coppia senza frammentazioni psicopedagogiche!?".

dalin: "mi fai morire quando usi quella parola, "psicopedagogiche", come se volesse dire qualcosa psicopedagiche".

otto: "infatti le parole strane usate a casaccio sono belle per quello. puoi metterle dove vuoi e inventartene una sfumatura di senso di volta in volta. ma non cambiare discorso! ora lei ha intrapreso una vera missione conoscitiva del genere maschile e ne parla con nonchalance. come se fosse normale partire per la slovenia da un giorno all'altro, e poi col freddo che fa, per osservare un istruttore di acrobatica al lavoro; o andare ad un aperitivo a roma solo per conoscere il giornalista che sentì parlare ad una conferenza nonricordodavverodove. adesso credo che sia impegnata a stipulare un contratto d'affitto con uno che aspetta la fidanzata francese residente in australia. d'altra parte la sua migliore amica sta intrattenendo una relazione amicale maliziosissima con un mormone, anche quello romano, e con un romantico anonimo che le scrive lettere in francese. le donne oggi hanno manie di potenza assolutamente disordinate. ma forse lo sanno. stanno solo giocando.

mercoledì 20 gennaio 2010

debutta Somantica Project

MODENA. Il debutto di “Somantica Project” nei luoghi di lavoro ha registrato un buon successo di pubblico, domenica pomeriggio alla Tecno-Diesel, officina meccanica di Modena che quest’anno festeggia trent’anni di attività. Più di trecento spettatori, incuriositi dal connubio tra ginnastica, danza e pittura, hanno assistito alle performance messe in scena da sette giovani ballerine in tuta da meccanico, all’interno di un luogo surreale. L’officina si è improvvisata galleria d’arte accogliendo i dipinti di Linda Petracca e Laura Martinelli, per poi trasformarsi, tra fumi, luci e musica, nell’ambientazione ideale per coreografie che attingevano ora dalla danza contemporanea, ora dalla ginnastica ritmica, ora da tecniche circensi. Gli strumenti e gli spazi dell’officina sono stati piegati all’arte del movimento fluido e valorizzati in senso artistico. Lo spettacolo è terminato con una danza che sfociava nella pittura, da cui hanno preso vita quattro dipinti su altrettante tele in movimento. Applausi anche per le coreografie della compagnia di danza “Sibalairde” di Castelfranco.

domenica 17 gennaio 2010

presentazioni e recensioni di Somantica Project


L'ARTICOLO DI GIORNALE

MODENA . Oggi alle 15.30 sette ballerine e ginnaste, tra cui due pittrici, si esibiranno all’officina Tecno-Diesel, in via Delle Suore nº1 per i trentanni di attività del laboratorio, promuovendo l’interazione artistica fra pittura e danza. Il pubblico entrerà in un luogo di lavoro trasformato prima in una galleria d’arte e poi nell’improbabile teatro di uno spettacolo di danza e pittura che vede protagonista “Somantica Project”. Lo spettacolo offrirà anche una performance della compagnia “Sibalairde”. Le coreografie sono a cura di Laura Martinelli. Il corpo di ballo è formato da Ilaria Petracca, Elisabetta Giovanardi, Giulia Battilani, Alessandra Paltrinieri, Milena Balestrazzi e Linda Petracca, insegnanti di ginnastica ritmica.


LA RECENSIONE DELLA EX INSEGNANTE DI GINNASTICA RITMICA

Sono andata alle prove ed ho assistito a qualcosa di veramente fantastico, unico!
Un gruppo di ragazze, ginnaste e ,voglio osare, anche danzatrici, bravissime, bell
issime;
creative coreografie che risaltano nell'ambiente dell'officina come lucidi e scintillanti metalli cromati e si colorano di genialità ispirandosi alle preziose tele esposte e qualche volta nascoste, da scoprire, fra i macchinari del capannone ;
opere artistiche dipinte da Laura e Linda... prolungamento fisico dell'anima e delle passioni di queste due giovani pittrici: é per me una scoperta emozionante come anche è emozionante scoprire, riscoprire, ammirare, esaltarmi e poi sentirmi piccola piccola come al cospetto dei più grandi artisti, di fronte a queste che un tempo, ieri, erano "le mie bimbe" .
Grazie, piccole, siete riuscite a darmi una delle più grandi emozioni che ci si possa augurare di provare.
Continuate così.
...e consiglio tutti di andarle a vedere ,questa volta e tutte le volte che ci vorranno regalare un po' della loro magia ..SOMANTICA !

gli ultimi 5 mesi della mia vita da ventiduenne voglio ricordarli così.

intraprese un viaggio senza pari.
navigò su acque calmate dal respiro adulto
decise di non arrivare mai da nessuna parte,
che non fosse il nucleo essenziale
in continua trasformazione,
del suo essere donna.