martedì 28 ottobre 2008

intervista maxmesk

Mercoledì prossimo 22 settembre si conclude a Castelnuovo “Parlando di Nuvole”: rassegna dedicata al fumetto italiano, che giunge quest’anno alla sua terza edizione.
E parlando di nuvole, appunto, con Massimiliano Meschiari, Assessore alla Cultura di Castelnuovo Rangone, si scopre che “il rapporto tra fumetto e Castelnuovo è molto lungo. Già negli anni ‘80 fu realizzata una prima rassegna di incontri dedicati al fumetto. In tempi più recenti, nel 2003, abbiamo intitolato un parco pubblico a Sandro Pertini, visto attraverso i disegni che di lui realizzò il mitico Andrea Pazienza. “Parlando di nuvole” è nata nel 2006 grazie al lavoro di Francesco Morsiani, che da anni collabora col Comune realizzando eventi culturali, Massimo Bonfatti, disegnatore, tra gli altri, di Cattivik e Leo Pulp, e Stefano Solignani, della fumetteria di Pozza”.
Come è avvenuta quest’anno la selezione dei protagonisti della rassegna?
“Ci siamo concentrati sui grandi filoni e i grandi nomi del fumetto italiano. Quest'anno ospite d'onore è stato Alfredo Castelli, il creatore di Martin Mystere. Poi l'appuntamento con le autrici, visto che la presenza femminile si sta sempre più affermando. Per finire, mercoledì 22 si parlerà di un genere nuovo ma molto interessante: il fumetto d'inchiesta. Un fumetto non d'evasione, ma anzi molto impegnato nell'approfondimento e nella divulgazione su tematiche scottanti.
Che partecipazione è stata registrata durante i primi due appuntamenti di quest’anno e cosa ci si aspetta per mercoledì?
La partecipazione è stata sempre molto buona, quest'anno come i precedenti. C’è stato il "tutto esaurito" per Alfredo Castelli e per il prologo, all'interno del poesiafestival, con la presentazione del libro a fumetti tratto da un soggetto del regista Mario Monicelli. Quasi cento persone hanno assistito alla serata "fumetto rosa shocking". Per l'ultimo appuntamento del 2008 aspettiamo tanti appassionati e tanti che, pur non conoscendo molto il fumetto, saranno attratti dai temi trattati.
Secondo lei il fumetto come è avvertito dal senso comune?
Sicuramente il fumetto è molto cresciuto nella percezione dell'opinione pubblica. È però ancora visto come un sottogenere, mentre ha la stessa capacità di comunicare, appassionare e trasmettere emozioni del cinema e della musica.
Il suo fumettista preferito?
Diversi: dalla scuola bolognese degli anni ‘70-80, soprattutto Andrea Pazienza, ai fumetti di Bunker e Magnus, Alan Ford e la Tnt. Amo molto anche Cattivik e Lupo Alberto, e sono cresciuto a pane e Paperino. Apprezzo nuovi fenomeni come Marianne Satrapi.
Se lei fosse il personaggio di un fumetto chi sarebbe?
L'omino Bufo di Castelli?” (linda petracca)

post passeggiata costituzione

Tantissime le iniziative e forte la partecipazione, a Castelnuovo Rangone, per i due giorni dedicati alla Festa della Comunità - quinta rassegna del Volontariato.
Sabato diverse centinaia di cittadini di Castelnuovo e Montale hanno percorso la “Passeggiata della Costituzione”. Come da programma sono stati proprio i cittadini di Castelnuovo a scoprire, una dopo l'altra, tredici targhe, di cui dodici con i principi fondamentali della Costituzione italiana ed una con un pensiero del presidente della Repubblica. L’assessore alla cultura Massimiliano Meschiari, in una breve introduzione, ha ricordato l'attualità e la bellezza della Costituzione, approvata in tempi di povertà materiale ma anche di grande ricchezza morale, frutto del lavoro di donne e uomini che avevano superato i venti anni di dittatura fascista. Il Sindaco Roberto Alperoli, a conclusione dell’inaugurazione, ha sottolineato che la Costituzione, il più grande libro di etica pubblica che abbiamo in Italia, è ora nel cuore ma anche nella terra dei Castelnovesi.
In omaggio all’inaugurazione del pomeriggio, il gruppo teatrale "Les Gramelot" ha portato, in Piazza Cavazzuti, l’esilarante spettacolo d’improvvisazione teatrale “articoli di scena”. Gli attori, influenzati dalle parole di un surreale padre fondatore, hanno dato vita a personaggi, situazioni e storie sempre diverse, in un gioco continuo con il pubblico, che è parso coinvolto e divertito. Alle 22.30, nella stessa piazza, anche il grande concerto jazz del "Piero Odorici Quartet", con Piero Odorici, uno tra i più stimati jazzisti italiani, Daniele Santimone alla chitarra, Paolo Benedettini al contrabbasso e Giancarlo Bianchetti alla batteria, ha raccolto il successo atteso. Il sabato di iniziative si è concluso con un insolito spuntino delle 23: the e bomboloni per tutti.

mercoledì 8 ottobre 2008

passeggiata della costituzione

A Castelnuovo Rangone si inaugura, sabato 11 ottobre, la “Passeggiata della Costituzione”: "un’iniziativa che non ha precedenti in Italia", commenta il Sindaco Roberto Alperoli. Lungo i due chilometri e mezzo della ciclopedonale che collega Castelnuovo a Montale, saranno collocati i 12 Principi Fondamentali della Costituzione Italiana, fissati su altrettante targhe. Si tratta dei primi dodici articoli, in cui sono contenuti i valori fondanti dello Stato italiano: la Repubblica, il diritto al lavoro, l’uguaglianza formale e sostanziale tra tutti i cittadini senza alcuna distinzione. L’evento prevede una passeggiata con partenza alle 16.00 in via Zenzalose e arrivo con rinfresco, offerto dall’Associazione Parco Grizzaga.
"La Costituzione" –ha spiegato il Sindaco, che terrà l’intervento conclusivo del pomeriggio –"è il più grande libro di etica pubblica del Novecento, ed abbiamo voluto darle una forma di permanenza e di leggibilità. E’ un grande testo che tiene insieme diritti e doveri di ogni cittadino ed assicura la legalità di una comunità, perché solo all’interno della legalità può esistere una comunità affettuosa". E Massimiliano Meschiari, Assessore alla Cultura, sottolinea: "Alla Costituzione, fondamento etico e civile del nostro Paese, intitoliamo la ciclopedonale, che centinaia di castelnovesi e montalesi percorrono ogni giorno" – a piedi o in bici – "in totale sicurezza. Ora il collegamento tra i due cuori del nostro Comune, Castelnuovo e Montale, è ancora più forte e ha una chiara identità civica". Le dodici targhe, alle quali se ne aggiunge una tredicesima che riporta una frase del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sull’attualità della Carta Costituzionale, verranno scoperte da dodici cittadini rappresentativi: un’operaia ed un imprenditore; la capogruppo di maggioranza ed il capogruppo di opposizione; il Luogotenente dei Carabinieri; due sacerdoti cattolici ed una donna di ispirazione buddista; uno scrittore dialettale; una rappresentante del mondo del volontariato; un partigiano; un rappresentante del Forum per la Partecipazione dei Cittadini Stranieri dell’Unione Terre di Castelli; un ricercatore universitario.
Non è soltanto uno spaccato di Castelnuovo: è una immagine – forse la più bella – del paese in cui viviamo, un Paese in cui il più importante elemento di coesione sta nella Costituzione, carta dei diritti e dei doveri.

martedì 7 ottobre 2008

serata BEAT generation

Non ha nulla della sterile rievocazione di un periodo storico la “Serata Beat Generation”, tenutasi venerdì 27 a Levizzano Rangone. Sul palco allestito presso Campo San Rocco si anima un frammento di spirito beat, accessibile a chiunque abbia occhi e orecchie per riceverlo. Introduce Alberto Ronchi, assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna che, nel rispondere al quesito che titola il suo intervento: “Perchè mi piace la Beat Generation”, apre -una scatola magica da cui ognuno di noi può pescare una propria passione e seguirne il filo, tanti sono i percorsi che questo movimento del secondo dopoguerra americano ha sviluppato-. Ciò che esce dalla scatola è -la passione per la vita- di cui Antonio Bertoli, poeta, scrittore, performer, denuncia la mancanza nella politica italiana per indurci a riflettere sul fatto che -quello beat non fu un movimento politico, ma seppe fare della libertà di linguaggio il mezzo per affermare che è possibile vivere in un mondo diverso-. Bertoli decide di omettere la sua proiezione, tratta da “the beat generation”, per lasciare spazio agli spettacoli dal vivo di due miti viventi della beat generation: Ed Sanders e John Giorno.
La reading di Sanders è ritmo e dialogo con un pubblico che accoglie i suoi inviti insoliti, come ripetere il verso di una poesia ispirata da un’immaginaria condanna al Presidente degli Stati Uniti: -mettiamo George Bush in prigione!-. -Andare oltre è un concetto sacro, che non può essere sconfitto-, questo è uno dei messaggi per cui Sanders è grato alla Beat Generation. Va “oltre” anche John Giorno, definito da William Burroughs il più grande poeta pop che sia mai esistito, con la sua reading fatta di contaminazioni e attriti tra poesia, musica, canti tibetani. Fra droghe come sacre sostanze e “la saggezza delle streghe”, fondamentalisti religiosi come virus e ringraziamenti che non ringraziano nessuno, emerge un mix di provocazioni tra il fastidioso e l’illuminante.
Cosa ci aspettavamo? Due storici della Generazione Beat? Invece sul palco si esibivano due anime profondamente Beat.
A chiudere la serata, che oramai si fa nottata, è Andrea Gibellini, con “The western side of words” il quale richiude la scatola della poesia americana contemporanea con le sue circostanze storiche.

la domenica non si va a scuola

“La domenica non si va a scuola”, ed i bambini lo sanno bene, ma sono molte le alternative per imparare, magari anche divertendosi. L’”Emilia Romagna Teatro Fondazione” propone, per la stagione 2008/2009, una rassegna teatrale dedicata alle famiglie: sei spettacoli molto diversi accomunati da un pubblico speciale ed esigente: i bambini. Domenica 9 novembre si apre con “I tre porcellini” (Teatro Storchi, ore 16). Nella riduzione teatrale della compagnia Fortemaggiore Teatro, la storia dei fratelli Grimm diventa pretesto per ragionare su piaceri e doveri della vita attraverso le situazioni comiche vissute dai tre protagonisti. Al classico racconto inglese segue “Anima blu” (23 novembre ore 16, teatro Storchi) uno spettacolo che è anche una sperimentazione artistica, operata da Tam Teatromusica. Dalle opere del pittore Marc Chagall, le emozioni prendono vita e si muovono sul palco, sullo sfondo di videoproiezioni e musiche che evocano il sogno e il desiderio. Il ritorno ai classici avviene il 30 novembre, al Teatro delle Passioni, alle 16 e alle 17.30, con “Al gran teatro di mangiafuoco”, del Teatro Due Mondi. La rappresentazione parte dall’episodio in cui Pinocchio vende l’abbecedario per un biglietto del teatro e segue il filo di una questione irrisolta, quella del rapporto tra esso e la scuola, che Collodi considerava antitetico. “La mia valle” (18 gennaio alle 16, Teatro Storchi) è una sfida di Cà Luogo d’arte, ed un incontro tra il regista e il visionario disegnatore Claude Ponti. La valle dell’immaginazione che scaturisce dai disegni dell’illustratore è un luogo del pensiero che avvicina bambini e adulti. Domenica 15 febbraio alle 16, al Teatro Storchi, la compagnia Testoni Ragazzi, userà un espediente originale per far sì che siano i tecnici del teatro, lasciati soli sul palco, a raccontare la favola di Biancaneve. Infine, il 22 febbraio alle 16, torna la compagnia di danza Sosta Palmizi, al Teatro Comunale Luciano Pavarotti per raccontare la “Favola esplosa”, spettacolo ispirato alle favole di Italo Calvino. Le espressioni corporee hanno la meglio sulla parola e indagano l’uomo con espressioni della contemporaneità che i bambini hanno saputo ben cogliere nelle passate edizioni. Il teatro per l’infanzia, dunque, si propone come linguaggio universale e come luogo per ragionare. Le prevendite per gli spettacoli della rassegna sono disponibili dal 21 ottobre presso la Biglietteria dei Teatri, via Scudari 28, a Modena. Sono previsti abbonamenti e varie formule per le riduzioni

festival filosofia: cassano

Il festival della filosofia è un atto d’amore per le nostre città-, dichiara l’assessore alla Cultura di Modena, Grandi, introducendo, ieri mattina a Sassuolo, la lezione magistrale del professor Franco Cassano: “immaginare il futuro; l’utopia dei beni comuni”.
L’intervento del sociologo e teorico delle società sembra una lezione avanzata di educazione civica che parte dal concetto di utopia per invitarci alla progettualità. La fantasia è necessaria al prodursi di quella “immacolata innovazione” che caratterizza la società contemporanea. La fantasia dell’utopia, poi, ha caratteristiche proprie, come una costante dimensione normativa, in quanto si propone come modello idealizzato di una società. Nello specifico, l’utopia dei beni comuni ci dice qualcosa della coesistenza che ignoriamo nella maggior parte dei nostri comportamenti. Pone, infatti, un problema su cui già i classici si interrogavano: quello dell’antagonismo fra bene privato e bene collettivo. Ovvero: ognuno pensa che altri si occuperanno del bene comune e così nessuno se ne occupa!- La medesima dinamica sopravvive oggi con effetti più rilevanti e a lungo termine, a causa delle caratteristiche e dei mezzi della contemporaneità. Inoltre dal fordismo al post-fordismo si consolida un processo di individualizzazione che oggi tocca tutti noi. L’individuo, come l’eroe di un film, agisce qui ed ora, staccato dal passato, in un contesto in cui il futuro non è progettabile: “life is now”. È una condizione disumana e repressiva.
-e cosa accade quando l’individuo è costretto a non essere più individuo? Accade che i beni collettivi si deteriorano, perché l’unica strategia attuata da tutti, nel rapportarsi ad essi, è quella individuale. Dunque non si possono costruire forme di esperienza in grado di trascendere il “qui ed ora”? -Aristotele consigliava di incoraggiare le occasioni in cui gli uomini condividono i pasti-. Oggi ci prova la Chiesa, raccogliendo la forza perduta dalla cultura laica, la quale trascura i doveri dell’uomo. -Sono i doveri che fanno vivere i beni comuni! Il limite del pensiero utopico è stato concepire l’uomo come qualcosa da liberare, come insegnava Rousseau. Ora c’è bisogno di uno sforzo di immaginazione nel nostro senso comune per guardare la terra da molto lontano e percepire che siamo “un piccolo sputo nella periferia del mondo”. Solo così potremo vedere alcune connessioni che ci sfuggono, come quella fra le montagne di rifiuti e l’”immacolata innovazione” che mitizziamo. Dobbiamo costruire un patrimonio universale, libero da ogni fondamentalismo-. Ed ecco il più grande bene comune: la cultura dell’umanità

festival filosofia: natoli

Splendeva il sole ieri mattina a Sassuolo alle 11.30 quando Salvatore Natoli, voce autorevole della filosofia teoretica contemporanea, cominciava la sua lezione magistrale: “io nel pensier mi fingo: apparenza, realtà, invenzione”. Non era apparente il raccoglimento di centinaia di persone in ascolto nella suggestiva location del P.zz.le Delle Rose. C’era anche chi, appoggiato al muro o seduto per terra, ascoltava ad occhi chiusi, come se così potesse meglio cogliere le nuance delle varie declinazioni della parola fantasia, di cui il professore invitava a spostare significati e valenze. -Finzione, ad esempio, è ricca di sfumature, richiama il concetto di inganno, nel senso di non-conforme alla realtà, il ché non significa che l’inganno sia irreale! Se sortisce una riuscita evidentemente è una realtà. Anche la menzogna ha un rapporto stretto con la realtà perché -per essere credibile deve somigliarle molto, come ogni mentitore sa. Il sistema della finzione è imparentato in modo singolare con la verità. Il pensiero strategico usa infatti la finzione per sondare la realtà , districando apparenze, che sono tutte reali-. Un concetto comune anche alla scienza: cos’è l’ipotesi scientifica se non una finzione che anticipa la scoperta?
Per il professore non c’è molta differenza fra le realizzazioni di poeti, architetti e scienziati. L’architetto deve trasferire ciò che immagina in un processo organizzativo, ed è possibile solo se trova nella natura gli elementi che glielo permettono: i materiali. Per il poeta quegli elementi sono la metrica e le sonorità: non materiali bensì forme. Così, l’opera del poeta e quella dell’architetto dipendono entrambe dal fatto che è stato immaginato il diverso: -è la voglia di mondo che ci fa immaginare altri mondi. Certo, non tutte le possibilità diventano mondo, alcune restano delle rappresentazioni-. L’infinito leopardiano rappresenta questa pura rappresentazione dell’oltre. Ma nel suo non essere realizzabile essa comprende tutto il possibile, e ci porta al concetto di Dio. -Dio come pensabilità dell’infinito. L’infinito che ci fa sentire parte di un tutto sovrabbondante-. La lectio si conclude e rimbalza nella mente l’ultima frase del professor Natoli: -l’immaginazione è creativa ed infinitamente generosa-.

lehman brothers 2

La Lehman Brothers era la quarta banca d’affari degli Stati Uniti, con titoli dal rating alto (A+), definiti sicuri anche da “PattiChiari”: il consorzio promosso dall'Associazione Bancaria Italiana che fornisce ai consumatori gli strumenti per scegliere meglio in merito alle proprie manovre bancarie. Non era, dunque, prevedibile che molti risparmiatori italiani richiedessero questi titoli alle proprie banche senza esserne dissuasi dall’acquisto? E infatti nella nostra Provincia sono qualche decina gli investitori ora col fiato sospeso per il timore di perdere i loro risparmi. Qualcuno di loro sostiene d’essere stato mal consigliato dal proprio istituto di credito. Dal canto suo, la Banca Popolare Dell’Emilia Romagna, dichiara di non aver suggerito l’acquisto di titoli Lehman e precisa, infatti, in un comunicato stampa, che l'esposizione diretta della Banca nei confronti del Gruppo Lehman Brothers è pari, soltanto, ad Euro 2 milioni. Qualche investitore ritiene di essersi “salvato per caso”, acquistando, sempre sotto consiglio della propria banca, titoli Merrill Lynch, in tutto e per tutto assimilabili ai Lehman, in quanto sottoponevano l’acquirente agli stessi rischi. Mentre, però, la Merrill Lynch è stata acquistata nel settembre 2008 dalla Bank of America, per la Lehman il destino sembra più grigio. Ma è ancora presto per gridare “al lupo”, sostengono gli addetti ai lavori, la società non è ancora fallita, nonostante si parli già del più grande crac della storia. Infatti, avvalendosi del Capitolo 11, la procedura di "fallimento pilotato" prevista dalla legge statunitense, la Lehman accede al primo step di un percorso che durerà tra i sei mesi e l’anno e che, eventualmente, porterà al fallimento. Le banche modenesi, quindi, come quelle italiane, staranno a guardare ancora per un po’, prima di prendere le dovute misure nei confronti dei propri clienti. Sperando, piuttosto, che di crac, non ne vengano altri.

crac lehman brothers + modena

È rivolto a tutti i risparmiatori modenesi toccati dal crac della Banca d’affari statunitense, Lehman Brothers, l’invito di Federconsumatori a prender parte all’assemblea di un comitato messo a punto, appositamente, per tentare di recuperare i capitali investiti nei titoli Lehman. I risparmiatori devono recarsi mercoledì 24, alle ore 20.30, presso P.za Cittadella 36, con la documentazione che la banca o l’assicurazione hanno loro fornito al momento della sottoscrizione dei titoli o delle polizze. -I cittadini modenesi che si sono rivolti a noi per avere indicazioni su cosa fare sono già una ventina-, dichiara Ermanno Rossi, responsabile dell’Area Risparmio dell’Associazione, -per un valore medio nominale di 50mila euro investiti-. -Ma sappiamo che i risparmiatori coinvolti sono molti di più-, continua Mauro Zanini, presidente di Federconsumatori di Modena e Provincia. -Per ora non sono chiare dimensioni e tipologie dei titoli venduti dalle banche a migliaia di investitori italiani. Le obbligazioni sono state emesse da diverse emittenti del gruppo Lehman, le quali appartengono a varie tipologie più o meno privilegiate in caso di default. Inoltre ci sono le assicurazioni index linked, costruite con obbligazioni Lehman o garantite da essa e vendute in Italia da più compagnie assicurative come Mediolanum, Axa, Aurora, Unipol…-
Il problema non è ancora a fuoco, ecco perché Federconsumatori, come aveva già fatto per i crac di Cirio, Argentina, Parmalat ed altri, ha promosso l’assemblea di mercoledì: -è necessario avere una panoramica della situazione per poter dare istruzioni in seguito-. -Chiederemo che ci siano dei tavoli di conciliazione extragiudiziali per venire incontro ai risparmiatori, come fu fatto per il crac di Parmalatò-. Martedì 23 l’Associazione pubblicherà sul proprio sito una lettere aperta, indirizzata all’Abi e all’Ania ed alle prime dieci compagnie di assicurazione e banche italiane, per chieder loro quale sia la reale consistenza dell’esposizione sugli strumenti finanziari di Lehman Brothers. Anche i clienti potranno inviare alle rispettive banche e assicurazioni i fax simile delle lettere, per chiedere conto della situazione personale.
Il crac Lehman, e il fatto che, come sappiamo, in molti casi le obbligazioni Lehman erano consigliate dalle banche, costituisce l’ennesima prova della necessità che il sistema di regole cambi a livello globale?

venerdì 3 ottobre 2008

buttiglione apre la festa dell'amicizia

Si svolgerà a Formigine presso la Sede della Vecchia Cantina Sociale (via Pascoli 4), dopo circa vent’anni d’assenza, la Festa Provinciale dell’AMICIZIA. Pardon, "festa popolare!", sottolinea Fabio Vicenzi: coordinatore provinciale dell’UDC di Modena. La Festa, infatti, progettata in collaborazione con i Gruppi Consiliari UDC della Regione Emilia Romagna e del Comune di Modena, vuole essere a misura di cittadino, per aprirsi al confronto/incontro con la gente sulle problematiche più sentite. Si discuterà quindi di sviluppo economico, durante la serata di venerdì 19, a cui interverranno, tra gli altri, i deputati Livia Turco (PD), Gabriele Toccafondi (PDL), Gianluca Galletti (UDC) ed il presidente nazionale UDC Rocco Buttiglione. Sabato 20, sera, sarà invece affrontato il tema delle amministrative 2009, fra partiti e liste civiche. Le parole sicurezza e legalità saranno al centro del dibattito dell’ultima serata della festa, domenica 21, la quale prevede, in chiusura, un’intervista a Pierferdinando Casini. I dibattiti politici si terranno presso la sala “Alcide de Gasperi” e saranno affrontati in modo trasversale, coinvolgendo anche numerosi esponenti della politica locale. Per la parte più conviviale e di intrattenimento della Festa saranno disposti spazi appositi gestiti da volontari, come il bar “al Centro”, il ristorante “Scudocrociato”, la libreria e alcuni stand con materiale informativo politico, raccolta firme per le preferenze, gadget. A chi si stia chiedendo se questa Festa diventerà un appuntamento annuale, Fabio Vicenzi ed il commissario regionale UDC Andrea Torrenti rispondono che l’ambizione sarebbe quella, ma che le immense difficoltà di organizzazione non ne danno certezza. C’è da chiedersi se contestualizzare questa iniziativa nei medesimi giorni della festa del PD e del festival filosofia sia stata una scelta strategica e se, in quanto tale, risulterà vincente.