martedì 7 ottobre 2008

lehman brothers 2

La Lehman Brothers era la quarta banca d’affari degli Stati Uniti, con titoli dal rating alto (A+), definiti sicuri anche da “PattiChiari”: il consorzio promosso dall'Associazione Bancaria Italiana che fornisce ai consumatori gli strumenti per scegliere meglio in merito alle proprie manovre bancarie. Non era, dunque, prevedibile che molti risparmiatori italiani richiedessero questi titoli alle proprie banche senza esserne dissuasi dall’acquisto? E infatti nella nostra Provincia sono qualche decina gli investitori ora col fiato sospeso per il timore di perdere i loro risparmi. Qualcuno di loro sostiene d’essere stato mal consigliato dal proprio istituto di credito. Dal canto suo, la Banca Popolare Dell’Emilia Romagna, dichiara di non aver suggerito l’acquisto di titoli Lehman e precisa, infatti, in un comunicato stampa, che l'esposizione diretta della Banca nei confronti del Gruppo Lehman Brothers è pari, soltanto, ad Euro 2 milioni. Qualche investitore ritiene di essersi “salvato per caso”, acquistando, sempre sotto consiglio della propria banca, titoli Merrill Lynch, in tutto e per tutto assimilabili ai Lehman, in quanto sottoponevano l’acquirente agli stessi rischi. Mentre, però, la Merrill Lynch è stata acquistata nel settembre 2008 dalla Bank of America, per la Lehman il destino sembra più grigio. Ma è ancora presto per gridare “al lupo”, sostengono gli addetti ai lavori, la società non è ancora fallita, nonostante si parli già del più grande crac della storia. Infatti, avvalendosi del Capitolo 11, la procedura di "fallimento pilotato" prevista dalla legge statunitense, la Lehman accede al primo step di un percorso che durerà tra i sei mesi e l’anno e che, eventualmente, porterà al fallimento. Le banche modenesi, quindi, come quelle italiane, staranno a guardare ancora per un po’, prima di prendere le dovute misure nei confronti dei propri clienti. Sperando, piuttosto, che di crac, non ne vengano altri.

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