venerdì 7 dicembre 2007

expression of hope

di linda petracca


Restano davvero pochi giorni per visitare la mostra itinerante “expression of hope”, una selezione di opere d’arte realizzate da Pazienti affetti da Malattie Rare, visitabile presso il palazzo dei musei fino all’8 dicembre. La mostra, promossa da Genzyme, una delle principali Società di biotecnologie farmaceutiche del mondo, è in tour dal 1° giugno 2006.

Le tappe che ha già percorso sono disseminate in tutto il mondo e dal 24 novembre si trova a Modena dove l’ha voluta Riccardo Palmisano, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Genzyme Srl, in occasione della 3° edizione de “La Scienza in Piazza”, il format per la diffusione della cultura scientifica conclusosi lo scorso fine settimana.

Dottor Palmisano si può dire che Modena ospita una mostra d’arte unica nel suo genere?

Certo, è una mostra assolutamente speciale perché composta da opere fatte da pazienti affetti da malattie rare, in particolare da pazienti affetti da una categoria di malattie: le malattie da accumulo lisosomiale, di cui Genzyme si occupa dalla sua nascita in termini di ricerca per le terapie appropriate. Le opere sono realizzate prevalentemente da pazienti, bambini e adulti ed in parte da artisti professionisti che, ispirati dall’incontro malati rari, hanno voluto contribuire alla mostra.

La mostra giunge a Modena dopo un lungo percorso nel mondo.

Sì, le opere appartengono a pazienti e artisti di tutto il mondo. I quadri hanno fatto prima un percorso verso gli Stati Uniti ed una volta composta la mostra come espressione della speranza ha veramente girato il mondo. Ed ora è a Modena perché le settimane della scienza ci hanno consentito di portarla nella città dove la filiale italiana di Genzyme è nata e cresce.

È a Modena l’unica sede di Genzyme in Italia?

Modena è l’unica sede di Genzyme Italia, nata nel 1993, ed oggi occupa più di 100 persone.

Su cosa è focalizzata l’attività di Genzyme nel nostro Paese?

L’attività è focalizzata sulle malattie rare da deficit lisosomiale, l’endocrinologia, i trapianti, le biotecnologie applicate alla chirurgia. Recentemente ci occupiamo di oncologia in area ematologia grazie all’acquisizione di Bioenvision, una società di ricerca e sviluppo americana con cui già collaboravamo.

In occasione dell’inaugurazione della mostra lei l’ha presentata come un’occasione per contribuire ad abbattere il muro di indifferenza nei confronti di queste malattie. Questo muro, di cui parla, da cosa dipende?

Alla base dell’indifferenza sta la non-conoscenza, e la non conoscenza dipende dalla rarità. Io stesso, che mi sono laureato in medicina, di molte di queste malattie ultra rare non avevo mai sentito parlare prima di venire a lavorare in questa azienda. Basta pensare che talvolta la diagnosi di certezza è impossibile o arriva dopo anni di terapie sbagliate!

La non-conoscenza determina anche uno scarso supporto che parte dalle istituzioni: dalle autorità legislative alle autorità sanitarie. Questa mostra e altre iniziative che noi supportiamo mira ad abbattere l’ostacolo della non-conoscenza, contando poi di abbattere anche gli altri muri.

È possibile risolvere il problema dell’indifferenza lavorando con le scuole?

Crediamo sia importante dire ai ragazzi che un giorno potranno incontrare un coetaneo con una patologia rara. Infatti va detto che queste patologie sono rare prese singolarmente ma affliggono probabilmente 2 milioni di persone in Italia. Ci auguriamo che i ragazzi, conoscendo il problema, potranno aiutare un eventuale amico malato ad inserirsi nel mondo, poi magari tra questi ragazzi ci sarà qualcuno che in futuro vorrà studiare e fare ricerca con noi.

Genzyme Italia ha chiuso il 2006 con 86 milioni di euro. Come si finanzia l’azienda?

È un’azienda quotata in borsa ed i fatturati provengono dalla vendita dei farmaci. Un numero interessante che ci riguarda è che il 20% dei fatturati vengono reinvestiti in ricerca ogni anno.

Un’ultima osservazione. Viene spontaneo, dopo aver visitato la mostra, chiedersi se lo scopo con cui è stata ideata non sia quello di arricchire proprio chi la guarda.

È esattamente questa la nostra percezione. Abbiamo scoperto che da queste opere traspaiono molto più coraggio e speranza che dolore. In merito a questo argomento l’istituto superiore della sanità ha appena pubblicato un bollettino sulle malattie rare che parla di medicina narrativa.

Un termine strano; ma le storie scritte dai pazienti e dai medici che hanno incontrato queste patologie diventano fondamentali per far comprendere meglio il problema non solo all’opinione pubblica ma anche per facilitare i medici ad avanzare il sospetti diagnostico.

Queste opere sono davvero più utili a chi le guarda che a chi le ha prodotte. Anche se gli artisti ne hanno probabilmente tratto un senso di liberazione e di partecipazione. Infatti uno degli elementi della rarità è appunto la solitudine.

Il Dr Palmisano chiude il colloquio notando una coincidenza, proprio in questi giorni infatti alla Commissione Igiene e Sanità del Senato è cominciata la discussione dei disegni di legge riguardanti la disciplina sulle Malattie Rare e i farmaci orfani. Dopo anni in cui non si trovano consensi o intervengono altri problemi oggi è un giorno speciale. Per i malati rari si apre una speranza in più di veder regolato meglio il loro bisogno di assistenza.

mercoledì 5 dicembre 2007

bilancio sorprendente per "la scienza in piazza"

di linda petracca


Si è conclusa, domenica 2, l’edizione 2007 de La Scienza in Piazza™, l’iniziativa che ha cambiato la fisionomia dell’area antistante l’ITIS Corni, trasformandola per nove giorni in un autentico Science Center.

Il bilancio dell’iniziativa è sorprendente: oltre 13.730 persone sono state coinvolte nelle attività proposte.

L’entusiastica partecipazione del pubblico premia dunque la prima collaborazione tra la Fondazione Marino Golinelli, ideatrice del format e l’Istituto Tecnico-Scientifico che l’ha ospitata proprio durante la 5° edizione delle settimane della Scienza e della Tecnica.

3.558 gli studenti di Modena e provincia, ma anche di Reggio Emilia e della provincia di Verona, che si sono cimentati nelle diverse tipologie di attività, fra cui: Alla scoperta del DNA, La chimica a colori, Arte e scienza al microscopio, Colori ecologici e La matematica in bolle!

Al palazzo dei musei continua a suscitare interesse la mostra organizzata da Genzyme: “Expression of hope”, che raccoglie opere d’arte realizzate da pazienti affetti da malattie rare. La mostra sarà aperta al pubblico fino all’11 dicembre 2007.

In tre anni La Scienza in Piazza™ ha collezionato successi in otto comuni emiliano romagnoli adattando il format ai diversi contesti in cui si è inserita.

I dati che chiudono l’edizione 2007 confermano i suoi successi, da attribuirsi anche alla collaborazione dei partner scientifici, degli sponsor sensibili alla tematica della diffusione della cultura ed alla partecipazione di giovani tutor abili ad appassionare alla scienza adulti e studenti.

ultimo weekend per "la scienza in piazza"

di linda petracca


È l’ultimo weekend per improvvisarsi scienziati nella grande tenda bianca allestita davanti all’ITIS Corni. “La scienza in piazza” lo scorso fine settimana ha coinvolto persone di tutte le età. Tanti i percorsi tematici: dalla simulazione delle attività della polizia scientifica, alle prese con Dna da analizzare, alla creazione di un arcobaleno in provetta, alla scoperta degli abitanti mostruosi di una goccia di stagno, osservata al microscopio. A disposizione dei più creativi un laboratorio, ideato dalla sezione didattica MAMbo, per creare opere d’arte e composizioni creative a partire da materiali riciclati o decisamente improbabili, come spezie, farina, piume e colori. Tutto questo e molto di più è “La scienza in piazza”, manifestazione ideata dalla Fondazione Marino Golinelli di Bologna e ospitata a Modena nell’ambito della 5ª edizione delle Settimane della Scienza e della Tecnica dell’ITIS F. Corni.

Oggi e domani infatti si replica, il luogo è lo stesso, la tensostruttura in largo Aldo Moro, ma le attività sono tutte nuove. Si scoprirà di poter dipingere estraendo i colori direttamente dalle piante, saranno svelati i segreti delle bolle di sapone, si potrà seguire il tragitto dell’acqua fino al rubinetto grazie all’animazione “dalle nuvole alle tavole” e fare tanti altri esperimenti giocando con la scienza.

I laboratori sono aperti ad adulti e bambini, su prenotazione. (Informazioni: tel. 051 6489877; www.lascienzainpiazza.it; infopoint tensostruttura di largo Moro).

Il programma della manifestazione prevede anche, nell’atrio del Corni, la mostra “Siamo pronti all’era genetica?” che illustra le ultime linee di ricerca, gli sviluppi delle biotecnologie e gli scenari aperti dalla mappatura del genoma umano.

Fino a martedì 11 dicembre è inoltre visibile, nel Palazzo dei musei, la mostra “Expression of hope”, una raccolta di opere d’arte realizzate in tutto il mondo da pazienti affetti da malattie rare.

A Modena La Scienza in Piazza è patrocinata da Regione Emilia Romagna, Provincia di Modena, Comune di Modena, Ufficio Scolastico Regionale e si realizza con la programmazione di attività coordinate da ITIS “F.Corni” e Fondazione Golinelli, grazie al contributo e al sostegno degli sponsor Enel, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Hera, Ima, Marposs, Alfa Wassermann, Ravaglioli, Italcave, Genzyme, Carpigiani.