sabato 20 novembre 2010

otto e mafalda: ciack!

EXAMINATION TIME

otto: "anche tu qui per l'esame di informatica?"
sconosciuta: "eh, sì. è il mio ultimo esame. sono stata poco astuta a tenermi un esame così lungo alla fine! a dire il vero è la sesta volta che provo! spero di farcela."
otto pensa: (lungo? sesto tentativo? ossantodio, ma guarda quante fotocopie che sta ripassando... e chi sapeva che ci fosse tutto quel materiale da studiare?)
sconosciuta: "tu hai fatto le esercitazioni consigliate dalla prof, sul sito?"
otto: "eh no, ho preparato l'esame stanotte (ma se certi retroscena li tenessi per me?). ma dimmi, sconosciuta, dove si fa l'esame? a che ora? quanto dura? chi è la prof? (tanto ormai ha capito che sono qui solo per tentare la sorte).
sconosciuta: "l'esame dura quasi un'ora! là dentro, vedi? io mi sono iscritta all'appello delle dieci, tu?"
otto: "...mmmhhhh (io devo prendere il treno alle 12.00 perchè devo passare da casa, prendere la mia tartaruga d'acqua gigante, il monopattino di barbie di mia sorella... e correre a lavorare per formizine) sì, anche io faccio l'esame alle dieci!!"


RUN OTTO RUN, TIME

alle 11.54 otto è sul treno che la porterà a modena. alle 12.30 è sull'auto che la porterà a formigine. alle 13 è a casa, dove preleva la tartaruga e il monopattino. alle 13.30 arriva laura mafalda a casa sua, con il suo ombrellino cinese e le marmotte scuoiate ai piedi: sono pronte!

alle 14.00 otto e mafalda incontrano francesco sulla pista ciclabile:

CIACK SI GIRA!


MOVIE TIME

....

telecamera bassa (punto di vista della tartaruga)

Mafalda passa sul monopattino, superando l'occhio della camera;
torna indietro e si china: "ehi ciao! Anche tu qui? Stiamo andando nella stessa direzione? Otto, vieni a vedere chi c’è! Stava andando anche lei nella nostra direzione! Dice che a cà bella c’è una festa!

Otto arriva di corsa con l'ombrellino cinese, per ripararsi dal sole, si china: ohi, ciao bella! Io non sapevo che ci fosse anche una festa, noi stavamo andando a una mostra, LA MOSTRA DAL BASSO!

Mafalda e Otto in coro: che bello! ma allora ci vediamo là!

Otto: sta venendo tardi e fra un po’ farà buio, noi andiamo! ti aspettiamo!

Otto e Mafalda partono sul monopattino e cantano: "la taaaartaaaarugaaaaa, un giorno fuuuuuuu"

Visione “notturna”: la tartaruga ancora cammina verso ca bella…

.....



DISCOVERING THE SENSE OF LIFE TIME

Mafalda, Otto, e Francesco hanno girato, in mezz'ora, il video promozionale del concorso di fotografia ideato da formizine e non riescono a smettere di ridere. la tartaruga d'acqua, che ha recitato la parte della tartaruga di terra, è entusiasta! mentre formizine ha capito di avere una mascotte, lei, che non era mai uscita dall'acquario, ha capito cosa vuol fare da grande, l'attrice, naturalmente.

domenica si monta il video. e lunedì si lancia sul sito: www.formizine.it

ah: otto ha passato l'esame con il minimo dei punti e il massimo della soddisfazione possibile.


http://www.formizine.it/mostra-dal-basso/

lunedì 15 novembre 2010

www.formizine.it

"vieni via con me" scorre, in tv. ho il volume al massimo, perchè mi sembra giusto e doveroso e anche piacevole, ascoltare le parole di saviano. ma c'è qualcosa di più urgente e vivace che anima i miei pensieri e un po' anche le terminazioni nervose di tutto il mio corpo, quindi non riesco davvero ad ascoltare saviano. posso alzare ancora il volume? non serve...

sul tavolo ci sono biscotti di pasta frolla, chinotto, salatini, birre, patatine (ah, no, quelle sono finite), mandorle salate, frutta. le briciole di una riunione fra cinque ragazzi che non si conoscevano fino a un paio di settimane fa. stiamo costruendo qualcosa insieme e siamo emozionati. e talmente pieni di idee che non riusciamo ad aprire un pensiero senza cominciarne altri, infiniti. ci mangiamo le parole perchè c'è troppo da dire e non abbiamo ancora trovato il modo per dirle tutte insieme... "bisogna fare ordine, ragazzi, di cosa stavamo parlando?" ah, sì, è vero, andiamo con ordine sennò finiamo per non concludere nulla...!

la frenesia che mi impedisce di ascoltare saviano è quell'energia saltellante che riempiva questa riunione prima che ve ne andaste, ragazzi. erano le 21.45 e parlavamo dalle 16.30. vi guardavo e pensavo a quante cose belle e importanti potete fare insieme. c'è la paura che qualcuno si stanchi prima degli altri e, insieme, il timore che ci facciamo prendere troppo dalle nostre stesse potenzialità, rischiando di bruciarle in un fuoco artificiale di cui rimarrebbe solo la puzza di fumo. ma l'immagine dell'alle, che non riesce a stare ferma neanche lei, con quella frenesia e gli occhioni spalancati "ma stiamo facendo una cosa bellissima! coinvolgetemi! fatemi fare qualcosa di utile, non vedevo l'ora di far parte di un progetto così! e se ne parlo con la mia professoressa? e se faccio il tirocinio con voi?"

scrivo perchè vorrei dire, adesso, mentre lo sento, che sta nascendo qualcosa di importante. ma le briciole di patatine dicono che è già nato.

www.formizine.it

domenica 7 novembre 2010

Lorella, Loredana, Giovanna

Allargare lo spazio di discussione tra le donne.
Nascono, su www.ilcorpodelledonne.net di Lorella Zanardo, tre forum: “Nascono dall’esigenza di dare continuità ad alcuni dibattiti interessanti che rischiavano di perdersi tra i molti commenti che arrivano al blog, - spiega Lorella, - Tre i temi di discussione: il primo intende fornire uno strumento di valutazione dei proprio messaggi pubblicitari alle aziende sensibili alla propria reputazione. Nel forum si raccolgono esempi positivi e negativi di campagne di comunicazione che utilizzano l’immagine della donna. Un secondo ed un terzo forum sono dedicati rispettivamente alle ragazze ed agli uomini.



Coinvolgere gli uomini, appunto.
Giovanna Cosenza, dalle pagine di http://www.giovannacosenza.wordpress.com/ mette in chiaro che “la questione delle donne non riguarda solo le donne, ma gli uomini e tutti i generi sessuali”. Eppure l’appello di Repubblica ha attirato solo pochissimi uomini. Ed è stato lanciato solo da tre donne. “E gli altri generi? Vogliamo chiusure, ghetti, barriere? Vogliamo riprodurre gli errori del femminismo storico?”. Il femminismo delle strade, abbiamo detto, non funziona più. In passato erano sempre e solo le donne a marciare per i loro diritti. Oggi sono meno di allora e più disilluse. La crisi di quel modello di ribellione deve essere equilibrata dalla consapevolezza che “Il problema delle diseguaglianze di genere, - continua Giovanna, - appartiene a tutti, non solo alle donne. Lo dimostra il report annuale del World Economic Forum: in tutti i paesi del mondo c’è una stretta correlazione fra alto grado di diseguaglianza fra i sessi e scarso sviluppo economico”. E allora abbasso le marce e i collettivi esclusivamente femminili se questo significa aprire la strada del dialogo tra i sessi e fare propri nuovi strumenti di battaglia.



Non solo discutere ma agire!
Alle giovani donne come Magdalena, che non vogliono stare con le mani in mano, Loredana Lipperini dice: “Guardatevi intorno. Unite dieci amiche, fate un elenco di temi da discutere, rivedetevi e diventate venti. Formate uno, due, dieci gruppi. Scrivete agli autori televisivi, al giurì della pubblicità, ai giornali. Non bisogna scoraggiarsi: per costruire nuove narrazioni ci vogliono anni. Purtroppo, la manualistica ci illude con “smetto di fumare in dieci giorni, dimagrisco in due, cambio vita in uno”. Non funziona così. Bisogna scrivere storie nuove. Abbiamo bisogno di questo!”.


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lunedì 1 novembre 2010

3 donne per capire

Tra le nuove, potenti strade che la ribellione femminile sta percorrendo c’è la rete. I blog di alcune donne italiane molto preparate sono il punto di partenza e di condivisione per progetti che si concretizzano in risultati eccellenti.

Il documentario “Il corpo delle donne”, di Lorella Zanardo, è uno di questi. In parte mandato in onda a L’infedele di Gad Lerner, si fa strada su internet, portando avanti una vera battaglia contro la riproduzione continua di un modello di femminilità falso e nocivo.

Il libro “Ancora dalla parte delle bambine”, di Loredana Lipperini, ha molto successo ed è studiato dai giovani di scienze della comunicazione. È però dal blog “Lipperatura” che vengono coinvolti i suoi numerosi lettori in denuncie contro le campagne pubblicitarie colpevoli di insegnare alle bambine italiane un modo di essere donne che le priva della loro libertà.

E ancora: le lezioni di semiotica dei consumi di Giovanna Cosenza, a Bologna, mirano a responsabilizzare i futuri scienziati della comunicazione: ragazzi e ragazze a loro volta indottrinati, inconsapevolmente, dai messaggi pubblicitari. Attraverso il blog “Disambiguando” Giovanna mette in guardia da come la messa in scena dei ruoli sessuali da parte di tutti i media, danneggi molto spesso e irrimediabilmente l’immagine della donna, ma a volte anche quella degli uomini.

Servono tre donne come queste per rispondere alle domande che Magda si fa da quando ha acceso la televisione in Italia.

“La risposta è complessa. Non c’è, ad esempio, una sola causa a spiegare perché le ragazze italiane siano attratte dal mestiere della velina - risponde Loredana Lipperini, - Primo. L’estrema difficoltà della condizione lavorativa delle donne in Italia. L’occupazione femminile è ancora intorno al 45% contro il 60% degli standard europei. Gli stipendi delle donne, a parità di condizioni, sono inferiori a quelli degli uomini. L’uso del velinismo, da parte di ragazze spesso laureatissime, è una scorciatoia. Secondo. I modelli. Fin dall’infanzia le ragazze sono abituate a dover puntare sul corpo. Bambole-veline, cosmetici invece dei giocattoli, giornalini che insistono sull’importanza dell’aspetto fisico. Terzo. Il corpo, appunto. Qui il discorso si fa enorme: la presunta libertà nella gestione del proprio corpo rende le donne schiave del corpo stesso. Che sia magro, perfetto, identico a quello dei modelli televisivi. E che sia utile, soprattutto. In questi termini, non è una libertà, ma una prigione”. Siamo, insomma, schiave di una lente che deforma le nostre riflessioni su noi stesse, il nostro ruolo, il nostro aspetto. La cosiddetta liberazione sessuale della donna è, oggi, un immenso meccanismo di marketing: siamo libere soltanto di comprare prodotti e vendere il nostro corpo. Come uscirne?