venerdì 10 dicembre 2010
LA SPERANZA PAGA
Era una tua ambizione professionale fare l’assessore?
"Non avrei mai immaginato di ricoprire un ruolo simile, per almeno due motivi: prima di tutto non pensavo di averne le capacità e in secondo luogo sentivo quanto il sistema politico fosse distante dai cittadini e quindi anche da me e dalla mia sensibilità. Quando la Sindaco, Maria Laura Reggiani, me lo chiese la prima volta rifiutai! Ma continuai a pensare a ciò che avrebbe potuto fare una persona lontana dalle dinamiche politiche e motivata esclusivamente dalla voglia di fare qualcosa per il suo paese, soprattutto in ambito energetico e ambientale. Mi convinsi che potevo fare la differenza. Ecco perché, infine, ho accettato l’incarico: la speranza che qualcosa possa cambiare in meglio è ciò che mi motiva ancora adesso, nonostante le numerose difficoltà e i sacrifici continui. Tra le mie deleghe, quella cui sono più affezionata, è “Ambiente e Territorio”, cioè quella che prevede il lavoro più silenzioso e, in apparenza, più marginale, ma che può davvero cambiare la vita delle persone.
Tra i tuoi coetanei c’è lo stesso interesse a impegnarsi per il bene pubblico e assumersi responsabilità che ricadono su un intero paese?
Il confronto è stato molto difficile: per la maggior parte delle persone, e in particolar modo per i ragazzi della mia età, è complesso concepire un impegno pubblico di questo tipo; senza tralasciare che alcune parole come “amministratore”, “giunta”, “assessorato” hanno acquisito una connotazione negativa ed evocano una sensazione di conflitto nei cittadini. In realtà credo che chiunque si ritrovasse, come me, immerso in questo lavoro per la propria città e i propri cittadini, troverebbe l’amore e la passione per portarlo avanti e smentirebbe qualsiasi suo preconcetto. Io ci metto tutta me stessa per comunicare alle persone il mio atteggiamento di amore e di speranza nel futuro. Ma non è facile, perché questa drammatica incomunicabilità che allontana la politica dal mondo reale è comunque il sintomo di un sistema incancrenito e di un modo di amministrare il territorio basato soprattutto su questioni di calcolo.
Qual è l’aspetto più appagante del tuo lavoro, quello che ti fa sperare meglio per il futuro?
La cosa più bella che può succedere in questo mio lavoro è che a fronte di approcci spigolosi, quando il mio interlocutore percepisce l’animo con cui affronto le cose, perde ogni rigidità e la sua comprensione diventa la mia energia per andare avanti. Ho fiducia, nel mio piccolo, che la mia speranza accenda speranza anche negli altri, che contribuisca all’istaurarsi di un movimento virtuoso.
Per il tuo futuro personale, che speranze nutri?
È una domanda complessa cui rispondere, perché portare avanti questo lavoro, con questo tipo di profondità, che contraddistingue tutti noi assessori e la nostra sindaco, lascia poco tempo per valorizzare il mio titolo di studi. Nonostante ciò, da un po’ di tempo ho ripreso a lavorare come ingegnere e vedo che anche in queste vesti mantengo l’approccio che ho acquisito occupandomi della cosa pubblica. Ho capito che questa esperienza mi ha cambiato la vita e mi accompagnerà sempre nel mio percorso, che esso mi veda come amministratore pubblico o come tecnico. Posso dire che questo atteggiamento farà sicuramente parte del mio futuro personale, perché sto dimostrando a me stessa che la speranza paga… solo così si possono cambiare le cose!
sabato 20 novembre 2010
otto e mafalda: ciack!
otto: "anche tu qui per l'esame di informatica?"
sconosciuta: "eh, sì. è il mio ultimo esame. sono stata poco astuta a tenermi un esame così lungo alla fine! a dire il vero è la sesta volta che provo! spero di farcela."
otto pensa: (lungo? sesto tentativo? ossantodio, ma guarda quante fotocopie che sta ripassando... e chi sapeva che ci fosse tutto quel materiale da studiare?)
sconosciuta: "tu hai fatto le esercitazioni consigliate dalla prof, sul sito?"
otto: "eh no, ho preparato l'esame stanotte (ma se certi retroscena li tenessi per me?). ma dimmi, sconosciuta, dove si fa l'esame? a che ora? quanto dura? chi è la prof? (tanto ormai ha capito che sono qui solo per tentare la sorte).
sconosciuta: "l'esame dura quasi un'ora! là dentro, vedi? io mi sono iscritta all'appello delle dieci, tu?"
otto: "...mmmhhhh (io devo prendere il treno alle 12.00 perchè devo passare da casa, prendere la mia tartaruga d'acqua gigante, il monopattino di barbie di mia sorella... e correre a lavorare per formizine) sì, anche io faccio l'esame alle dieci!!"
RUN OTTO RUN, TIME
alle 11.54 otto è sul treno che la porterà a modena. alle 12.30 è sull'auto che la porterà a formigine. alle 13 è a casa, dove preleva la tartaruga e il monopattino. alle 13.30 arriva laura mafalda a casa sua, con il suo ombrellino cinese e le marmotte scuoiate ai piedi: sono pronte!
alle 14.00 otto e mafalda incontrano francesco sulla pista ciclabile:
CIACK SI GIRA!
MOVIE TIME
....
telecamera bassa (punto di vista della tartaruga)
Mafalda passa sul monopattino, superando l'occhio della camera;
torna indietro e si china: "ehi ciao! Anche tu qui? Stiamo andando nella stessa direzione? Otto, vieni a vedere chi c’è! Stava andando anche lei nella nostra direzione! Dice che a cà bella c’è una festa!
Otto arriva di corsa con l'ombrellino cinese, per ripararsi dal sole, si china: ohi, ciao bella! Io non sapevo che ci fosse anche una festa, noi stavamo andando a una mostra, LA MOSTRA DAL BASSO!
Mafalda e Otto in coro: che bello! ma allora ci vediamo là!
Otto: sta venendo tardi e fra un po’ farà buio, noi andiamo! ti aspettiamo!
Otto e Mafalda partono sul monopattino e cantano: "la taaaartaaaarugaaaaa, un giorno fuuuuuuu"
Visione “notturna”: la tartaruga ancora cammina verso ca bella…
.....
DISCOVERING THE SENSE OF LIFE TIME
Mafalda, Otto, e Francesco hanno girato, in mezz'ora, il video promozionale del concorso di fotografia ideato da formizine e non riescono a smettere di ridere. la tartaruga d'acqua, che ha recitato la parte della tartaruga di terra, è entusiasta! mentre formizine ha capito di avere una mascotte, lei, che non era mai uscita dall'acquario, ha capito cosa vuol fare da grande, l'attrice, naturalmente.
domenica si monta il video. e lunedì si lancia sul sito: www.formizine.it
ah: otto ha passato l'esame con il minimo dei punti e il massimo della soddisfazione possibile.
http://www.formizine.it/mostra-dal-basso/
lunedì 15 novembre 2010
www.formizine.it
sul tavolo ci sono biscotti di pasta frolla, chinotto, salatini, birre, patatine (ah, no, quelle sono finite), mandorle salate, frutta. le briciole di una riunione fra cinque ragazzi che non si conoscevano fino a un paio di settimane fa. stiamo costruendo qualcosa insieme e siamo emozionati. e talmente pieni di idee che non riusciamo ad aprire un pensiero senza cominciarne altri, infiniti. ci mangiamo le parole perchè c'è troppo da dire e non abbiamo ancora trovato il modo per dirle tutte insieme... "bisogna fare ordine, ragazzi, di cosa stavamo parlando?" ah, sì, è vero, andiamo con ordine sennò finiamo per non concludere nulla...!
la frenesia che mi impedisce di ascoltare saviano è quell'energia saltellante che riempiva questa riunione prima che ve ne andaste, ragazzi. erano le 21.45 e parlavamo dalle 16.30. vi guardavo e pensavo a quante cose belle e importanti potete fare insieme. c'è la paura che qualcuno si stanchi prima degli altri e, insieme, il timore che ci facciamo prendere troppo dalle nostre stesse potenzialità, rischiando di bruciarle in un fuoco artificiale di cui rimarrebbe solo la puzza di fumo. ma l'immagine dell'alle, che non riesce a stare ferma neanche lei, con quella frenesia e gli occhioni spalancati "ma stiamo facendo una cosa bellissima! coinvolgetemi! fatemi fare qualcosa di utile, non vedevo l'ora di far parte di un progetto così! e se ne parlo con la mia professoressa? e se faccio il tirocinio con voi?"
scrivo perchè vorrei dire, adesso, mentre lo sento, che sta nascendo qualcosa di importante. ma le briciole di patatine dicono che è già nato.
www.formizine.it
domenica 7 novembre 2010
Lorella, Loredana, Giovanna
Nascono, su www.ilcorpodelledonne.net di Lorella Zanardo, tre forum: “Nascono dall’esigenza di dare continuità ad alcuni dibattiti interessanti che rischiavano di perdersi tra i molti commenti che arrivano al blog, - spiega Lorella, - Tre i temi di discussione: il primo intende fornire uno strumento di valutazione dei proprio messaggi pubblicitari alle aziende sensibili alla propria reputazione. Nel forum si raccolgono esempi positivi e negativi di campagne di comunicazione che utilizzano l’immagine della donna. Un secondo ed un terzo forum sono dedicati rispettivamente alle ragazze ed agli uomini.
Coinvolgere gli uomini, appunto.
Giovanna Cosenza, dalle pagine di http://www.giovannacosenza.wordpress.com/ mette in chiaro che “la questione delle donne non riguarda solo le donne, ma gli uomini e tutti i generi sessuali”. Eppure l’appello di Repubblica ha attirato solo pochissimi uomini. Ed è stato lanciato solo da tre donne. “E gli altri generi? Vogliamo chiusure, ghetti, barriere? Vogliamo riprodurre gli errori del femminismo storico?”. Il femminismo delle strade, abbiamo detto, non funziona più. In passato erano sempre e solo le donne a marciare per i loro diritti. Oggi sono meno di allora e più disilluse. La crisi di quel modello di ribellione deve essere equilibrata dalla consapevolezza che “Il problema delle diseguaglianze di genere, - continua Giovanna, - appartiene a tutti, non solo alle donne. Lo dimostra il report annuale del World Economic Forum: in tutti i paesi del mondo c’è una stretta correlazione fra alto grado di diseguaglianza fra i sessi e scarso sviluppo economico”. E allora abbasso le marce e i collettivi esclusivamente femminili se questo significa aprire la strada del dialogo tra i sessi e fare propri nuovi strumenti di battaglia.
Non solo discutere ma agire!
Alle giovani donne come Magdalena, che non vogliono stare con le mani in mano, Loredana Lipperini dice: “Guardatevi intorno. Unite dieci amiche, fate un elenco di temi da discutere, rivedetevi e diventate venti. Formate uno, due, dieci gruppi. Scrivete agli autori televisivi, al giurì della pubblicità, ai giornali. Non bisogna scoraggiarsi: per costruire nuove narrazioni ci vogliono anni. Purtroppo, la manualistica ci illude con “smetto di fumare in dieci giorni, dimagrisco in due, cambio vita in uno”. Non funziona così. Bisogna scrivere storie nuove. Abbiamo bisogno di questo!”.
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lunedì 1 novembre 2010
3 donne per capire
Tra le nuove, potenti strade che la ribellione femminile sta percorrendo c’è la rete. I blog di alcune donne italiane molto preparate sono il punto di partenza e di condivisione per progetti che si concretizzano in risultati eccellenti.
Il documentario “Il corpo delle donne”, di Lorella Zanardo, è uno di questi. In parte mandato in onda a L’infedele di Gad Lerner, si fa strada su internet, portando avanti una vera battaglia contro la riproduzione continua di un modello di femminilità falso e nocivo.
Il libro “Ancora dalla parte delle bambine”, di Loredana Lipperini, ha molto successo ed è studiato dai giovani di scienze della comunicazione. È però dal blog “Lipperatura” che vengono coinvolti i suoi numerosi lettori in denuncie contro le campagne pubblicitarie colpevoli di insegnare alle bambine italiane un modo di essere donne che le priva della loro libertà.
E ancora: le lezioni di semiotica dei consumi di Giovanna Cosenza, a Bologna, mirano a responsabilizzare i futuri scienziati della comunicazione: ragazzi e ragazze a loro volta indottrinati, inconsapevolmente, dai messaggi pubblicitari. Attraverso il blog “Disambiguando” Giovanna mette in guardia da come la messa in scena dei ruoli sessuali da parte di tutti i media, danneggi molto spesso e irrimediabilmente l’immagine della donna, ma a volte anche quella degli uomini.
Servono tre donne come queste per rispondere alle domande che Magda si fa da quando ha acceso la televisione in Italia.
“La risposta è complessa. Non c’è, ad esempio, una sola causa a spiegare perché le ragazze italiane siano attratte dal mestiere della velina - risponde Loredana Lipperini, - Primo. L’estrema difficoltà della condizione lavorativa delle donne in Italia. L’occupazione femminile è ancora intorno al 45% contro il 60% degli standard europei. Gli stipendi delle donne, a parità di condizioni, sono inferiori a quelli degli uomini. L’uso del velinismo, da parte di ragazze spesso laureatissime, è una scorciatoia. Secondo. I modelli. Fin dall’infanzia le ragazze sono abituate a dover puntare sul corpo. Bambole-veline, cosmetici invece dei giocattoli, giornalini che insistono sull’importanza dell’aspetto fisico. Terzo. Il corpo, appunto. Qui il discorso si fa enorme: la presunta libertà nella gestione del proprio corpo rende le donne schiave del corpo stesso. Che sia magro, perfetto, identico a quello dei modelli televisivi. E che sia utile, soprattutto. In questi termini, non è una libertà, ma una prigione”. Siamo, insomma, schiave di una lente che deforma le nostre riflessioni su noi stesse, il nostro ruolo, il nostro aspetto. La cosiddetta liberazione sessuale della donna è, oggi, un immenso meccanismo di marketing: siamo libere soltanto di comprare prodotti e vendere il nostro corpo. Come uscirne?
domenica 24 ottobre 2010
lo sguardo straniero, che ci rende diversi. DONNE
Magdalena è una giovane donna polacca laureata in italianistica. Conosce bene il nostro Paese e la nostra cultura. Si è trasferita a Modena l'estate scorsa quando le televisioni italiane non facevano che parlare del "generoso" Silvio, ribattezzato Papi, e delle sue escort, veline e parlamentari (come se fossero un po’ la stessa cosa). Non solo: la nostra televisione è, a qualsiasi ora del giorno, “abbellita” da corpi di femmine sorridenti, mute, svestite.
Magda è disorientata.
Le donne che animano le televisioni italiane fanno un po’ ridere, un po’ disperare. Sono irreali. Tutte giovani o rese giovani. Sono tutte oche, o trattate come tali. Magda consulta le sue amiche polacche, tedesche e inglesi, dalle quali ha una conferma: tra le televisioni europee l’unica a distinguersi per la presenza ossessiva di donne seminude in tv, a prescindere dal tipo di programma o di messaggio pubblicitario, è quella italiana. Il fenomeno del “velinismo” non esiste al di fuori dei nostri confini. Allora Magda si chiede se le donne italiane che guardano la televisione non si sentano un po’ come lei: offese.
Possibile che nessuno si ribelli? Perché le adolescenti italiane aspirano a diventare veline?
venerdì 22 ottobre 2010
essere giovani nel 2010
un appunto: in linea di massima preferisco condurre interviste faccia a faccia, invece questa volta, per motivi di tempo, mi sono vista costretta a mandare una pioggia di mail con domande a cui rispondere.
so per esperienza che rispondere a domande che riguardano la propria sfera personale e lavorativa è un po' come scrivere un curriculum vitae: noioso e frustrante.
invece, con mio grande stupore e soddisfazione, su quattro interviste spedite, quattro sono tornate e in due di queste c'è un appunto a piè di pagina, che dice sostanzialmente questo:
- rispondere a domande sul mio percorso e sul futuro mi è servito. grazie di avremi fatto questa intervista.
credo che questa frase sia più significativa della somma di tutte le interviste. parla di incertezza per il futuro e di una certa ansia.
mercoledì 20 ottobre 2010
è nato 4Mì ZINE
sabato 9 ottobre 2010
in mezzo a un giorno
alla fine di sempretroppi giorni innebbiati,
che sembra che piova qualcosa di denso dentro di me
:
"sei sola e sola sempre
e te lo dico dopo avertelo ridetto
staccata da chi ami
il tuo nucleo è in mezzo a te e non tra te e un altro"
capisco illuminosamente
come l'altra volta.
lo devo ricapire continuamente e non finalmente.
sempre illuminosamente, comunque. come l'altra
di nuovo mi sento gettata fra le braccia di mia madre
speravo non sarebbe mai più
sono sfinita.
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giovedì 7 ottobre 2010
Somantica Project
Somantica Project A.s.d. si esibisce nella corte della Villa Gandini di Formigine, grazie al sostegno di Micci@ caffè. Laura Forghieri, studentessa dell'accademia delle belle arti di Milano confeziona un video per immortalare lo spettacolo. eccolo qui. è buffo vedere quanto sia difficile, per chi è abituato a esprimersi con il corpo, descrivere quello che ha fatto, a parole!
Somantica Project A.s.d. compie in questi giorni 5 mesi di vita...
sembra già grande, invece è un cucciolo di associazione!
giovedì 23 settembre 2010
COLOREOGRAFIE: DANZA, PITTURA E FOTOGRAFIA NEL PARCO DI VILLA GANDINI
Dopo il debutto al circolo arci “Ortosonico” di Pavia e il successo riscontrato alla notte bianca di Fidenza, Somantica Project “gioca in casa” domenica 3 ottobre con lo stesso spettacolo: Coloreografie: pittura ritmica. Si tratta di coreografie di danza, ginnastica ritmica e… pittura. Il colore sarà attinto a piene mani dalle ballerine durante lo spettacolo di danza. Ogni volta che questa coreografia viene eseguita produce risultati diversi e alla fine dello spettacolo non è ben chiaro il confine fra il pittore e il dipinto, la ballerina e l’opera d’arte. In occasione di questa data formiginese la compagnia di danza e le due pittrici che la compongono, Laura Martinelli e Linda Petracca, hanno l’onore di diventare parte della mostra fotografica di Dante Farricella, che esporrà nei locali del Miccia Cafè per due settimane.
martedì 14 settembre 2010
SOLARIS, BLITZ IN ROMANIA
lunedì 13 settembre 2010
il corpo di una donna mestruata
che mestruata è una brutta parola che
non dà possibilità di grazia
e giustizia
ma è quella che è
nella sua brutalità.
il corpo di una donna mestruata grida tutto
con violenza e disperazione
è un grido totale di insensatezza cosmica
è un dentro aperto al vuoto
sbranato dal fallimento.
violenza e fallimento.
sembra una chiara maledizione divina
aggressiva e ingiusta
una colpa, in effetti.
sembra
anche a me che non son degna
di aver fede nelle favole religiose
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venerdì 10 settembre 2010
mercoledì 8 settembre 2010
il potere della logica
i dipendenti sedevano dritti sulle loro sedie. l'udito e le pupille tesi, a captare notizie e movimenti: uno dei responsabili dell'azienda aveva assunto una nuova segretaria.
per rispondere alla definizione di segretaria, l'individuo umano doveva portare, elegantemente, certe caratteristiche imprescindibili: essere femmina, essere sessualmente attraente e allo stesso tempo percettibilmente denutrita, secondo gli ultimi comandamenti della moda...
per meritare l'incarico il direttore aveva il dovere morale di assumere una ragazza che suscitasse in lui un latente interesse erotico.
tutto procedeva secondo le rassicuranti convenzioni aziendali.
poi qualcosa si inceppò: dopo un mese dall'assunzione della segretaria, - che peraltro sapeva fare la segretaria, rivelandosi una noiosa delusione per gli altri dipendenti, - il responsabile sosteneva di non intrattenere nessun flirt con la ragazza.
perchè?
cioè, perchè mai? eh? importanti dirupi di raziocinio impedivano di raggiungere una spiegazione.
lei non poteva che desiderar di cadere fra le braccia di un uomo potente
quanto a lui: a cosa serve una giovane segretaria se non ci scopi?
la situazione continuava a sfuggire alla logica.
i dipendenti della ditta si dividevano in due gruppi d'opinione nel sostenere, nel primo caso, che il capo mentiva per non mettere a repentaglio il suo matrimonio; nel secondo, che fra i due non c'era stato il minimo contatto fisico.
i due fronti, curiosamente, si distinguevano nettamente tra donne, che difendevano la causa della frottola benigna, e uomini che si appellavano a un infallibile meccanismo logico.
franco e sergio cercarono di spiegarlo a maria cinzia, la cuoca della mensa aziendale:
a cosa serve scopare con la giovane segretaria se non lo racconti?
martedì 7 settembre 2010
lunedì 6 settembre 2010
giovedì 22 luglio 2010
cheotto nons'ingabbi!
dipingo sì e scrivo no.
non è più tempo di scrivere?
si ha sempre il tempo per scrivere.
qui il discorso è un altro.
qui otto si astiene e non si sa bene perchè.
non si sa bene.
ma bene o male lo si sa...
c'è qualcun altro che scrive, nella mia vita.
e gabbie che nascono davanti agli occhi. sembrano servire per proteggermi.
anche le gabbiette dei canarini si dice li proteggano dalle infamie della città, tra cui morirebbero se volassero via. ma che ipocrisia.
volasserovia macheipocrisia
tenterò di scrivere
mi allenerò a non lasciare spazi miei ai nonmiei pensieri.
e dipingere anche.
ma scrivere pure.
sabato 26 giugno 2010
rituali della cittadinanza
venerdì 4 giugno 2010
domenica 30 maggio 2010
che nessuno mai più mi impedisca di disegnare
oggi pomeriggio, dopo aver sudato tutto l'inverno che m'era rimasto addosso, ho aperto questa birra fredda (perchè non c'era altra bibita in frigo) e ho disegnato come facevo un tempo: donnine magre e muscolose, colorate e paralizzate in movimenti che la mia matita ancora non sa rendere dinamici sul foglio. sembra deciso che io non possa imparare a disegnare la vita viva, ma solo sue evocazioni che finiscono per somigliarsi tutte.
all'alba dei ventitre anni mi sembra di essere pronta ad accettare questa sconfitta. c'è chi non sa disegnare le mani o gli alberi. invece io con mani e alberi vado forte. non so disegnare la vita.
sono giorni di continui dietrofront umorali.
trascorro lunghi momenti di eccessiva felicità.
eccessiva? che dico... si può essere eccessivamente felici? bah... però a volte rido in modo imbarazzante, dovresti vedermi, per capire! proprio non so frenarmi... amo tutte le persone coinvolte nella mia vita. amo di un amore vasto e profondo. la felicità mi dota di una vista a lungo raggio sul futuro. ah, sono momenti strepitosi, credimi! posso dipingere una grande opera d'arte o scrivere un'intensa canzone, così come posso perdermi a guardare un filo d'erba commuovendomi per la sua bellezza e freschezza e umiltà.
comunque tutto finisce di botto: BOTT!
comincia il tempo della nostalgia. mi manca l'odore della mia casa vecchia, del mio cane da cucciolo, dell'albero di fichi a cui era appesa l'altalena, nel giardino della casa al mare. annuso l'aria. cerco i pastelli, un foglio, una gomma. eccomi questa sono io: una bambina depressa che disegna. i miei genitori mi vedono diversa da loro, i nonni mi considerano un po' matta. troppo orgogliosa, severa, fastidiosa. ma a tutti piacciono i miei disegni. e così sia.
oggi ho voluto essere sincera con questa bambina. stasera:
trascinata contro voglia a una cena soporifera con parenti.
rinunciato dolorosissimamente a serata di poesia.
ma... indossato un abitino bianco con un centrino a fargli da contorno: una robina dismessa da mia zia e che la mia famiglia trova orrenda (la robina, non la zia).
mia madre si è lamentata tutto il tempo.
mio padre, non accontentandosi, ha affondato: la linda è una di quelle persone, che dovesse fare successo nella vita, se ne fregherebbe e dimenticherebbe tutti.
mia sorella mi ha ripetuto sembriunasuora.
la rivoluzione si può fare con poco... quindi facciola.
sto camminando.
e per una volta vedo i miei passi.
lascio impronte lunghe e magre, che mi disorientano.
tengo sotto braccio una scatola piena di paure, e le ho anche procurato qualche foro perchè le creature possano respirare.
sembra che io non sia ancora pronta per abbandonarle. ma ci sto lavorando.
.........che una buona dose di menefreghismo sia alla base della mia riconquista.
che nessuno, mai più, mi impedisca di disegnare, neanche tu, otto.
zitto, zitto otto!
Controlli a tappeto sulle strade: in sei trovati alla guida ubriachi
ma a me le divise danno da fare...
trovo che l'animo umano sia molto sensibile, soprattutto a quello che coglie col senso della vista.
la divisa, così come l'arma comunicano aggressività. non c'è niente da fare... non è questione di essere abituati o no. non ditemi che è perchè viviamo nell'"epoca del terrore post 11 settembre". è che siamo animali. la vista di una forchetta suggerisce fame. la vista di un perizoma ci dice sesso. la vista di una divisa grida pericolo. ecco tutto.
uno squadrone di trenta uomini che si spostano fra i parchi di un paese residenziale, con dieci veicoli, e che passeggiano in divisa con torce e ricetrasmittenti.... comunica protezione o pericolo?
io non ho dubbi.
non ho dubbi neanche sui buoni propositi da cui scaturisce l'idea di pattugliare di notte, per il bene del paese.
e poi non ho dubbi che lo stesso proposito si possa perseguire in abiti civili.
detto questo:
FORMIGINE. Centoventi veicoli controllati, 6 patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, 12 multe. In più controllo a tappeto dei parchi. E’ il bilancio dell’operazione della polizia municipale. Una volta al mese, da 3 anni, almeno 30 unità coordinate dai vigili del fuoco di Formigine e composte da volontari della Croce Rossa civile e militare, guardie ecologiche, corpo comunale di volontari della sicurezza, dedicano un’intera nottata a un’operazione che non prevede armi o multe, ma tutto l’amore e la pazienza che un cittadino può dedicare al paese in cui vive. Il comandante del corpo intercomunale di polizia, Mario Rossi, lo chiama “Servizio di sicurezza locale, svolto con pattugliamenti integrati”. Venerdì sera quasi 40 persone tra vigili del fuoco, volontari della croce rossa civile e militare, guardie ecologiche, e corpo comunale di volontari della sicurezza, si sono raccolte presso il comando della polizia per coordinare il proprio lavoro di pattugliamento. Alle 23 le unità si disponevano sul territorio dividendosi in due arterie: la polizia stradale, guidata dal vice-comandante dei vigili del fuoco, ispettore Tomei, si posizionava dapprima su via Radici e poi su via Giardini per intercettare eventuali guidatori imprudenti e pericolosi; una squadra composta da volontari ecologici e capitanata dal comandante dei vigili, Rossi, si portava nelle zone urbane, nei parchi e nelle campagne formiginesi potenzialmente interessate da traffici illeciti. "Formigine è una cittadina piuttosto estesa e problematica da controllare a causa dalle distribuzione territoriale: occorre quasi mezz’ora per attraversarla tutta - spiega il comandante - E’ solo grazie al prezioso apporto del volontariato partner, che possiamo svolgere questo servizio capillare nelle zone urbane e nei parchi, che sono più di 60. Non facciamo ronde ma un servizio di sicurezza locale, caratterizzata da operazioni di sensibilizzazione ed educazione alla civiltà". La prima tappa interessata dal passaggio di questa pattuglia, è stata il parco Erri Billò di Casinalbo, che - spiegano le guardie ecologiche -, negli ultimi mesi ha dato ottimi risultati: non pervengono più segnalazioni di schiamazzi, le giostre dei bambini sono incolumi e il verde è integro. Seconda tappa: il parco Baden Powell, a Formigine, sempre soggetto a controlli per tutelare le mamme e i bambini, suoi principali fruitori. Qui le guardie sono state raggiunte dal sindaco Franco Richeldi che si è unito alle operazioni di pattugliamento, proseguite nel Parco di Villa Benvenuti. Partendo dal parcheggio di via Pincelli, per rastrellare la parte più nascosta e sensibile del parco, il gruppo di volontari ha raggiunto il bar, frequentato da ragazzi, per lo più formiginesi. Qui si è concentrata l’operazione di prevenzione all’abuso di alcool. L’ultimo parco soggetto a controlli è stato il Campo Bora, vicino al Palazzetto dello Sport di Formigine. Verso le 2 di notte le due pattuglie di turno si sono incrociate sulla via Giardini per aggiornarsi. Le guardie ecologiche da qui sono subito ripartite per il controllo delle campagne magretesi, potenziali luoghi di scambio di sostanze illecite. L’operazione si è conclusa verso le cinque del mattino. Ciò che colpisce è la dedizione con cui le forze di volontariato si prestano a fare un servizio di questo tipo, non certo comodo sia per l’orario, sia per lo sforzo personale continuo richiesto dalla missione di educare i concittadini alla tutela del loro territorio. - Linda Petracca
sabato 29 maggio 2010
sassuolo: La variante arriva in Consiglio e l'opposizione abbandona l'aula
lunedì 3 maggio 2010
lunedì 26 aprile 2010
il più bel regalo
regalare due ore della mia vita ai miei nonni stanchi di aspettarmi, mangiare con loro una pizza e annuire se dicono che sono la più bella del reame perché in me scorre il loro sangue salentino
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giovedì 22 aprile 2010
martedì 13 aprile 2010
pensosempre
il sugo di carne bolle nella pentola e ogni tanto esprime uno spricco di passata di pomodoro, bollente.
c'è del lavoro da fare.
scadenze da rispettare.
un capo che mi vuol bene fino a un certo punto.
poi c'è quel velo di malessere che mi ha agganciata ieri. lo conosco, ma mi stupisco di incontrarlo qui. credevo di essere avvolta, almeno temporaneamente, in una pellicola protettiva. tipo quelle "salva-freschezza" con cui proteggi gli alimenti.
che poi, ci penso... e gli alimenti deperiscono nonostante la pellicola. bisogna mangiarli prima che vadano a male...
qualcuno mi mangi!
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sabato 10 aprile 2010
dovremmo vederci. hessì. heccome. me lo hai chiesto... un mese? un mese fa me lo hai chiesto, di vederci. e con un fumetto molto espressivo anche. che quasi quasi mi scendeva una lacrimuccia, anche.
ma come faccio ad essere così cattiva da sedermi di fronte a te con questo sorriso che da un mese vive sulla mia faccia? credo che non riuscirei a spegnerlo neanche per una sera. neanche per quelle due orette che mi chiedi per pensare insieme.
saprei solo spiegarti quanto sto bene. e te lo direi con questo sorriso qua! mi sembra una grandissima cattiveria.
non facciamolo.
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giovedì 8 aprile 2010
cerco chi mi ha salvato la vita
Venerdì 2 aprile, nel pomeriggio, il signor Martino Ferrari ritirava la macchina dal carrozziere, dove era stata sistemata dai danni subiti in un piccolo incidente stradale. Sulla via del rientro l’uomo decideva di parcheggiare l’auto davanti al campo sportivo di Magreta, dove lavora come volontario da anni e dove avrebbe sbrigato le ultime faccende prima delle feste pasquali. Verso le 20, il signor Ferrari, personaggio molto ben inserito nel tessuto sociale del paese e molto amato, saliva in automobile, dove metteva in moto e, senza neanche rendersi conto della successione degli eventi, si trovava a fare i conti con l’esplosione della bombola gpl, che provocava un’altra fiammata e rilasciava grandi quantità di gas nell’abitacolo. Il signor Ferrari non ha riportato importanti ustioni, solo una leggera intossicazione, ormai superata durante il fine settimana di terapia intensiva all’ospedale di Baggiovara. Ora verrà sottoposto agli ultimi controlli e tornerà a casa. Il lieto fine di questa storia va attribuito prima di tutto ad un passante, che ha assistito all’episodio, ha dato l’allarme e prestato i primi soccorsi. La famiglia Ferrari è ansiosa di esprimere la propria gratitudine a questa persona dal sangue freddo che ha scongiurato il peggio. La sua testimonianza oculare, poi, sarebbe importante anche per aggiungere elementi alle ricerche dei carabinieri che stanno ora lavorando per scoprire le cause dell’esplosione.
sabato 27 marzo 2010
SE TUTTI AVESSERO UN GRILLO PARLANTE
Come si difendono queste categorie da un sistema prepotente e tanto più grande di loro?
Perché ad un disagio sempre più accentuato non corrispondo reazioni costruttive?
Oltre alle associazioni ecclesiali, alle cooperative e servizi sociali, ci sono nuovi osservatori di queste dinamiche. Si tratta dei Meet Up “Amici di Beppe Grillo Modena”.
I meetupper, così si chiamano, sono spesso giovani “fortunati”. Studenti o lavoratori accomunati dalla missione di allargare lo sguardo critico dei cittadini su ciò che li circonda e influenza le loro vite. Essendoci molta autonomia di pensiero e di azione, all’interno del movimento, può capitare che un attivista prenda a cuore un caso particolarmente eclatante e coinvolga altri nella soluzione del problema. È successo più volte. E questo è un modo di intendere il grillismo. Un altro modo è “fornire le armi della conoscenza affinché chi è in difficoltà reagisca autonomamente”, spiega Simone Silvestri, attivista del movimento. Giuseppe Guicciardi, assistant organizer di Amici di Beppe Grillo-Modena”, condivide lo stesso parere, tanto da interrogarsi sulla percentuale di grillismo che lo muove: “Io non ho lo spirito del buon samaritano nel senso classico, quindi non so quanto io sia grillino, ma ho una mia visione personale, naturalmente mediata dall'esperienza con questo gruppo. Sono dell'idea che la gente va preparata e informata su quanto sta accadendo, proprio perchè non sta reagendo, per nulla, e intendo anche gente che pensa di essere attivista. Queste persone, ma anche le associazioni e corporazioni varie, non capiscono che, se non cambieremo il nostro modo di vivere, di qui non riusciremo ad uscire.
Un po' come le vecchie campagne sulla fame nel mondo con i bambini del Biafra con la pancia gonfia: noi a livello di organismo vivente siamo programmati per girare la testa. Infatti le campagne di quel tipo ebbero fine”.
A proposito dell’efficacia della comunicazione fin’ora utilizzata dal movimento, Simone anticipa che c’è una riflessione in atto: “Stiamo discutendo attorno alla possibilità di mettere in atto tecniche di divulgazione alternativa al meet-up”. Il “come comunicare” è sempre un tema centrale. Ovunque e comunque. Nel bene e nel male. E infatti, interviene Giuseppe: “I media hanno un ruolo fondamentale in tutto questo e riescono ad anestetizzare gran parte della popolazione”. Aiutare la gente quindi, vuol dire renderla consapevole e informata. Metterla in condizione di pensare ad alternative concrete per migliorare il proprio stato.
Una consapevolezza che spesso manca del tutto, con risvolti drammatici. A Formigine il padre di tre figli, non riuscendo a portare a casa uno stipendio, minacciava di legarsi alle colonne del Comune e darsi fuoco, per attirare l’attenzione di qualcuno. A Maranello un altro ragazzo, senza lavoro e con famiglia a carico, si è ribellato dando fuoco a due alberi e al portone dell’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Maranello,
Insomma. Qualcuno che si ribella c’è. Ma va educato a farlo in modo costruttivo. Il gruppo welfare del “Meet Up degli amici di Beppe Grillo di Modena”, coordinanto da Carlo Valmori e Domenico Rosati, va anche in questa direzione, oltre a cercare risposte all'evoluzione dei servizi ed alle loro inefficacie. “La gente va educata a reagire per educare il Governo a tarare le proprie operazioni sui bisogni dei cittadini, che altrimenti potrebbero decretarne la caduta. Oggi come oggi invece, nella maggior parte dei casi le reazioni sono o lassismo o gesti sconsiderati.”, conclude Simone Silvestri.
domenica 21 marzo 2010
inscritto nel nucleo
si può essere senza parole e nello stesso avere solo voglia di scrivere?
ho così tante energie nelle cellule che non so gestirle. c'è qualcosa di più vivo del solito nel mio corpo... e nello stesso tempo una pace. che non conoscevo.
questa pace è iniziata con un libro. era così ovvio il legame tra le pagine che leggevo e la serenità che appropriava del mio respiro... che ad un certo punto mi è venuto il panico: quando finirò di leggerlo, la pace lentamente si esaurirà?
no. ecco. quando ho finito il libro (e una storia d'amore frustrato dal futuro)è iniziato un viaggio minuscolo nel mio nucleo.
l'ho trovato abbastanza intatto, il mio nucleo. solo un po' impolverato... non lo visitavo da tanto che c'erano ancora i fili d'erba e i mucchietti di fango che avevo "cucinato per la mamma" un pomeriggio di vent'anni anni fa, al parco. c'era il bianco latte del gheriglio della noce fresca. una figurina che mi aveva regalato mattia quando lo amavo teneramente.. in quarta elementare. e le fatine che profumavano di incenso.
ho trovato un centro compatto, piccolissimo. sembra una zigulì.
lì dentro c'è l'essenza di una saggezza ignorante e spensierata. è l'inconsapevolezza perfetta e aderente alle emozioni, di quando ero bambina. non so come abbia fatto a mantenersi dopo che mi sono persa tante volte, rincorrendo gli adulti e il tempo. dopo che ho chiuso occhi davanti alle miserie dell'amore e mi sono cercata nella voglia di maternità.
cercavo solo la bambina che avevo dimenticato, forse.
è dentro alla zigulì lei, e sa cosa vuole senza chiederselo. è piccola, scema e inquieta. è energia.
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venerdì 19 marzo 2010
via Regina Pacis, la moschea è stata smontata
giovedì 18 marzo 2010
mercoledì 17 marzo 2010
“VITE DI QUARTIERE” la nuova sfida di Artegenti
Torna Artegenti per coinvolgere gli artisti e gli abitanti della città in un nuovo progetto che ne faccia rivivere i quartieri sotto i punti di vista più insoliti.
Nel 2007 e 2008 l’evento “Spazi D’arte” aveva invaso di arte il centro storico. L’anno scorso “Direct Digital” si è caratterizzata come punto di riferimento per la cultura digitale in Italia.
Quest’anno l’associazione non profit modenese per la diffusione della cultura e dell’arte, chiama a raccolta i creativi del territorio per una nuova sfida all’insegna della contaminazione e condivisione artistica.
Il progetto “Vite di Quartiere” nasce infatti per creare gruppi di lavoro interdisciplinari che, attraverso lo studio di un quartiere, sappiano individuare un tema comune per poi svilupparlo sotto i punti di vista delle diverse forme artistiche (scrittura, fumetti, cortometraggi, musica, fotografia, attori). Per questa edizione, il quartiere individuato è
La vera scommessa che vedrà coinvolti gli artisti, con l’aiuto e la mediazione dell’associazione, sarà coinvolgere gli abitanti della zona, non soltanto come fonti di informazioni ma anche come soggetti attivi nella realizzazione degli elaborati artistici.
Il progetto si concretizzerà nella pubblicazione degli elaborati ritenuti più meritevoli: in un libro con racconti in prosa, fumetti, fotografie, disegni; in un DVD contenente i cortometraggi e in un CD con colonne sonore e canzoni. Tutti i gruppi partecipanti saranno poi coinvolti nella rappresentazione delle proprie produzioni artistiche nei luoghi del quartiere con il coinvolgimento degli abitanti e vedranno le proprie opere pubblicate sul sito di Artegenti in un’apposita sezione dedicata a “Vite Di Quartiere”. L’iscrizione al progetto è gratuita e avviene compilando la scheda di partecipazione reperibile sul sito www.artegenti.it, da inviare all’indirizzo info@artegenti.it entro e non oltre il 10 aprile 2010.
domenica 14 marzo 2010
martedì 2 marzo 2010
l'altro dentro di te
pensavo all'empatia.
a parte il fatto che e m p a t i a ha il suono di un colore.
l'azzurro dovrebbe chiamarsi empatia, perché si chiama azzurro? ma questo è un altro discorso.
pensavo che l'empatia non è tanto capire gli altri, sapersi riconoscere in quello che provano gli altri e roba così.
mi sembra proprio che il meccanismo dell'empatia sia qualcosa che viaggia al contrario. comincia dal sè. analizzarsi. smontarsi e rimontarsi infinite volte, in infinite parti della vita, per capire perché si prova quella cosa lì e come mai si agisce colà. trascinarsi nei proprio sbrodolamenti emotivi, studiarsi allo specchio. sbatterci il naso e lasciarci qualche certezza. intervistarsi e spiegarsi. non è un'attività adatta a tutti. ci si nasce. si cresce ipercritici (intercritici non esiste? peccato!) e complessati.
il punto è che quando si ha esperienza di sè stessi si può avere un'esperienza migliore anche degli altri, nel senso che si ritrova l'altro, in sè.
insomma: capire l'altro dentro di te, è l'empatia. ed è azzurro.
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lunedì 1 marzo 2010
la solidarietà nella crisi
domenica 28 febbraio 2010
carino lo smalto bianco sulle unghie!
i social network risucchiano troppe energie.
dopo due mesi che sono single ciò che mi manca di più è quell'angolino buono che si forma tra il collo e la spalla degli uomini. io lì ci nascondevo la faccia e adesso non so più dove metterla.
forse mi conviene fare un esame del sangue.
la discoteca mi aliena dalla realtà lasciandomi un veleno di depressione.
vado a studiare...
giovedì 25 febbraio 2010
futuri cittadini crescono
Proprio ieri mattina, alle 10.00, il nuovo Ccr, eletto lo scorso novembre da tutti gli studenti delle scuole medie, ha incontrato per la prima volta il Sindaco, la Giunta, i consiglieri comunali e i responsabili dei servizi comunali. I ragazzi hanno presentato agli amministratori e ai responsabili dei servizi quanto emerso dalle quattro commissioni: news e giornalino; sport; cultura, tempo libero e solidarietà; ambiente. Tra le priorità: "Dare più spazio e strumenti per lo sviluppo del giornalino, - spiega Sara Ferrarini, 2G, al suo secondo mandato nel Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze - perché comunicare e prendere la parola è importante e noi ci stiamo impegnando molto in questo, visto che abbiamo la fortuna di poter discutere ed essere ascoltati dall’Amministrazione del nostro comune". Il Sindaco, gli assessori e i tecnici comunali hanno accolto con serietà le proposte dei giovani ed hanno proposto loro un’immagine ideale della macchina comunale: "Una “compagnia dell’anello”, - ha spiegato l’assessore all’ambiente ed ai lavori pubblici benedetta Brighenti, per rifarsi ad un immaginario fantastico vicino alla sensibilità dei ragazzi, - Nella compagnia tutti possono dare il proprio contributo per raggiungere risultati che incidono positivamente sulla vita delle persone".
lunedì 15 febbraio 2010
giovedì 11 febbraio 2010
giorno del ricordo
DANZA E PITTURA AL CINEMA VICTORIA
Giovedì 18, dalle ore 20.00 le ballerine e le pittrici di “Somantica Project” introdurranno la serata esibendosi in coreografie e dipinti dal vivo ispirati ai sette peccati capitali, ma senza tralasciare il tema che ha ispirato le loro ultime performance e che riproporranno nelle prossime occasioni: i possibili dialoghi fra l’arte ed il lavoro.
Il “Project” nasce infatti con l’intento di promuovere il concetto di contaminazione artistica: sia tra forme di espressione che tra materiali utilizzati che tra contenuti espressi . Il secondo piano del multisala Victoria si animerà quindi di danza eseguita in tuta da lavoro, di musiche evocanti i sette peccati capitali, di ginnastica ritmica e di pittura dal vivo fra nastri e clavette, tutto in un unico contenitore che si chiama Somantica project.
lunedì 8 febbraio 2010
valentino e noi
non ho mai festeggiato questa ricorrenza. anche se ho sempre segretamente sofferto del fatto che il mio fu-ragazzo la lasciasse passare così, senza neanche denunciare l'ipocrisia di questa festa. insomma, ecco, se l'avessimo almeno festeggiato al contrario, sarei stata a posto. invece no: tutto andava avanti come se il 14 febbraio fosse il giorno come tutti gli altri... che effettivamente è.
bene. tra sei giorni affronto il mio primo san valentino da sola.
non è un granchè di depressione, devo dire... ma la coppia. la coppia. questa aspirazione, universalmente assecondata, ad essere in due un po' mi disturba...
martedì 26 gennaio 2010
dialogo tra un numero e uno pseudonimo
dalin: "mi fai morire quando usi quella parola, "psicopedagogiche", come se volesse dire qualcosa psicopedagiche".
otto: "infatti le parole strane usate a casaccio sono belle per quello. puoi metterle dove vuoi e inventartene una sfumatura di senso di volta in volta. ma non cambiare discorso! ora lei ha intrapreso una vera missione conoscitiva del genere maschile e ne parla con nonchalance. come se fosse normale partire per la slovenia da un giorno all'altro, e poi col freddo che fa, per osservare un istruttore di acrobatica al lavoro; o andare ad un aperitivo a roma solo per conoscere il giornalista che sentì parlare ad una conferenza nonricordodavverodove. adesso credo che sia impegnata a stipulare un contratto d'affitto con uno che aspetta la fidanzata francese residente in australia. d'altra parte la sua migliore amica sta intrattenendo una relazione amicale maliziosissima con un mormone, anche quello romano, e con un romantico anonimo che le scrive lettere in francese. le donne oggi hanno manie di potenza assolutamente disordinate. ma forse lo sanno. stanno solo giocando.
mercoledì 20 gennaio 2010
debutta Somantica Project
domenica 17 gennaio 2010
presentazioni e recensioni di Somantica Project
L'ARTICOLO DI GIORNALE
MODENA . Oggi alle 15.30 sette ballerine e ginnaste, tra cui due pittrici, si esibiranno all’officina Tecno-Diesel, in via Delle Suore nº1 per i trentanni di attività del laboratorio, promuovendo l’interazione artistica fra pittura e danza. Il pubblico entrerà in un luogo di lavoro trasformato prima in una galleria d’arte e poi nell’improbabile teatro di uno spettacolo di danza e pittura che vede protagonista “Somantica Project”. Lo spettacolo offrirà anche una performance della compagnia “Sibalairde”. Le coreografie sono a cura di Laura Martinelli. Il corpo di ballo è formato da Ilaria Petracca, Elisabetta Giovanardi, Giulia Battilani, Alessandra Paltrinieri, Milena Balestrazzi e Linda Petracca, insegnanti di ginnastica ritmica.
LA RECENSIONE DELLA EX INSEGNANTE DI GINNASTICA RITMICA
Sono andata alle prove ed ho assistito a qualcosa di veramente fantastico, unico!
Un gruppo di ragazze, ginnaste e ,voglio osare, anche danzatrici, bravissime, bell
creative coreografie che risaltano nell'ambiente dell'officina come lucidi e scintillanti metalli cromati e si colorano di genialità ispirandosi alle preziose tele esposte e qualche volta nascoste, da scoprire, fra i macchinari del capannone ;
opere artistiche dipinte da Laura e Linda... prolungamento fisico dell'anima e delle passioni di queste due giovani pittrici: é per me una scoperta emozionante come anche è emozionante scoprire, riscoprire, ammirare, esaltarmi e poi sentirmi piccola piccola come al cospetto dei più grandi artisti, di fronte a queste che un tempo, ieri, erano "le mie bimbe" .
Grazie, piccole, siete riuscite a darmi una delle più grandi emozioni che ci si possa augurare di provare.
Continuate così.
...e consiglio tutti di andarle a vedere ,questa volta e tutte le volte che ci vorranno regalare un po' della loro magia ..SOMANTICA !
gli ultimi 5 mesi della mia vita da ventiduenne voglio ricordarli così.
navigò su acque calmate dal respiro adulto
decise di non arrivare mai da nessuna parte,
che non fosse il nucleo essenziale
in continua trasformazione,
del suo essere donna.