venerdì 13 novembre 2009

sei operai sul tetto della sitcar

FORMIGINE. Una protesta tanto drammatica quanto spettacolare è stata inscenata da sei operai della Sitcar di Casinalbo: da ieri mattina occupano il tetto con tanto di tende. Contestano il piano aziendale che prevede la mobilità diretta per 10 di loro. Cioè il licenziamento. La Sitcar di Casinalbo nasce negli anni ’70 per costruire carrozzerie di autobus. Oggi sul mercato internazionale fatica ad essere competitivo. Così questa estate i titolari decidono di mettere in cassa integrazione i dipendenti, poi di esternalizzare il comparto montaggio nell’Est, fino a mettere dieci operai in mobilità diretta. Scioperi. La Fiom-Cgil apre una trattativa per garantire ammortizzatori sociali e risparmiare agli altri dipendenti lo stesso destino. Poi, colpo di scena ieri mattina alle 6. Sei operai decidono di salire sul tetto portando con loro le tende. Una forma di protesta estrema, simile a quella dell’Innsi di Milano di questa estate (ricordate gli operai sulla gru?) che attira l’attenzione: in due ore tutti a Formigine ne sono al corrente. Arrivano vigili del fuoco, polizia municipale, carabinieri. “Non ce ne andremo da qua finché non vedremo riconosciuto il nostro diritto ad avere degli ammortizzatori sociali - dice uno dei 6 operai - non chiediamo niente di più e non capiamo questa determinazione a rovinarc”. Sono gli operai della linea montaggio. Protestano contro il piano aziendale presentato nei giorni scorsi che prevede per loro la mobilità diretta, anticamera del licenziamento. Non solo: tre di loro sono sindacalisti della Rsu (rappresentanza sindacale unitaria). Tutti indossano una pettorina che recita: “Fermiamoli, no ai licenziamenti. Fiom-Cgil Modena”. “Questa volta si andrà avanti a scioperare ben oltre le otto ore”, spiega Ciro Quaranta, anche lui dipendente della Sitcar nel reparto verniciatura; anche lui in sciopero, per solidarietà. E aggiunge: "Magari fra qualche mese mi troverò nella stessa situazione”. Franco Rossi, anche lui del reparto verniciatura: “Non hanno scrupoli a licenziare 10 persone, per lo più giovani e con famiglia a carico”. Davanti all’azienda si aspetta un accordo che deve uscire dal tavolo in Confindustria tra Fiom-Cgil Modena e i titolari della Sitcar. L’incontro, verso le 15, si conclude, senza progressi. Un secondo tavolo apre in Provincia. Si va avanti a parlare fino alle 20.30, ma senza successo. E così, gli operai della Sitcar rimangono sul tetto al freddo. - Linda Petracca


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