sabato 7 marzo 2009

perversa

aspetto che una persona risponda ad un mio invito, come si aspettano le rivelazioni di una indovina.
aspetto.

è solo un amico che non vedo mai.
ma in una eccezione del mai, l'altra sera, in un istante fuggente che non esiste più, è successo che parlare con lui, mi ha fatto sperare qualcosa. qualcosa di così ridicolo che merita di essere scritto.
mi ha fatto sperare, come solo in certi periodi della vita si può, di potergli parlare liberamente di tantissime cose. ma soprattutto: di poter avere risposte nude. libere.
ma libere da cosa?
libere da un tema, da un interesse, da secondi, terzi e quarti fini.

ho una fantasia, quindi, che lo riguarda e che mi tormenta. che esige soddisfazione al più presto: parlare.

non penso ad altro, eh!?
anche ieri mentre facevo un'intervista, e mentre ero al cinema... non pensavo proprio ad altro!
è un desiderio bruciante, che si butta di peso sui miei strati di ansie non sfogate e non si lascia ammansire. è come una perversione che può essere estinta solo realizzandola.

la mia perversione è parlare con un amico. discutere, arrabbiarsi, farsi capire e magari ridere. non ce la faccio più ad aspettare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

M

Anonimo ha detto...

:)