martedì 20 novembre 2007

se l'informazione la fanno i ragazzi

di linda petracca


Ieri mattina, presso l’Itis Corni, si è tenuto il seminario “i diritti in prima pagina, riflessioni sull’informazione fatta dai ragazzi”, in occasione della giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza.

Una riflessione sul tema era d’obbligo alla luce di quanto emerso dalla ricerca condotta dall’Osservatorio sulla Stampa Locale del Cento culturale Francesco Luigi Ferrari. Alla domanda: i giovani fanno notizia? La risposta è tragica: i giovani sono in prima pagina finché si tratta di cronaca nera, ma quando si tratta di parlare di loro in altri termini, a farlo sono istituzioni che con i ragazzi hanno a poco a che fare. A rimetterci sono loro, naturalmente: che rappresentazione dei giovani esce dalle pagine dei giornali?

–Manca un rapporto stabile fra i giovani e i mass media- denuncia Giampietro Cavazza, uno dei curatori della ricerca.

Ma un dato positivo c’è: le testate locali sono più inclini a lasciare spazio ai giovani. Modena, in particolare, risulta essere una –città speciale- sostiene Adriana Querzè, assessore all’Istruzione del Comune di Modena, -in quanto i giornalini scolastici ed il riconoscimento di crediti formativi per l’attività di redazione sono realtà diffuse quasi in tutte le scuole-.

L’intervento di Luigi Guerra, prof. ordinario di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento dell’università di Bologna, è illuminante. Il professore vede il giornalismo scolastico come un ambiente compresso in cui sono presenti le basi per una buona educazione alla cittadinanza: la partecipazione, l’autonomia, la collaborazione.

“Il linguaggio dei giovani nell’italiano del 2000” è il titolo dell’analisi di Cecilia Robustelli, professore associato di Linguistica italiana dell’università di Modena e Reggio Emilia, che approfondisce il tema portando i numeri e le statistiche che provano la difficoltà di comunicazione fra media e ragazzi. Robustelli conclude il suo intervento con un invito ai ragazzi di tornare alla grammatica, che a quanto pare versa in condizioni di semi-abbandono, nell’era dei “messaggini”

Infine il momento più atteso in sala: il momento di far parlare ragazzi e… bambini. Sì, perché anche “ i bambini fanno il TG” è un’esperienza didattica importante, promossa da TRC notizie.

la presentazione delle esperienze giornalistiche fatte dai ragazzi delle scuole superiori di Modena e provincia apre inoltre un interessante confronto con i direttori Antonio Mascolo, della Gazzetta di Modena ed Eugenio Tangerini de l’Informazione: le testate locali che hanno promosso l’informazione fatta dai ragazzi.

Le presentazioni dei giornalini: voci dal branco, s.mo.o.l., la gang dei fuori classe, lafragola portano una ventata d’aria fresca nella sala e dimostrano, forse, per una volta, che i ragazzi non coincidono con la rappresentazione che spesso di loro esce dai giornali.

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