sabato 3 ottobre 2009

storie di donne, dall'est a formigine

FORMIGINE. Erano almeno un centinaio, le collaboratrici famigliari che ieri si sono ritrovate in Villa Benvenuti, durante la “Festa delle Badanti”. Sono circa 500 a Formigine e provengono prevalentemente dall’est Europa. Alcune di loro si conoscevano ancora prima di partire per l’Italia, si danno il cambio o si aiutano a vicenda quando sono lontane da casa; altre si incontrano al parco per condividere le proprie esperienze. In occasione della festa molte di loro hanno potuto stringere nuovi legami. Sono tutte amiche, queste badanti, legate da storie simili: di povertà, di migrazione, di madri lontane dalla famiglia. E sono simili anche le problematiche delle famiglie presso cui svolgono ogni tipo di lavoro; dalle pulizie, alla cucina, alla cura personale di persone non autosufficienti.
I loro sacrifici valgono in media 850 euro al mese, come racconta Veta Ciobanu che, paragonando il proprio stipendio a quello del figlio, in Romania, 250 euro al mese, ci da la misura di quanto sia “necessario che io lavori qui, lontana dai miei figli. Pago loro l’affitto e le tasse universitarie di mia figlia. Ma non so quanto resisterò nella casa in cui vivo ora. Non è sempre facile trovare datori di lavoro gentili”. Margherita Gatka, anche lei sposata con due figli, alterna periodi di due o tre mesi in Italia ad altrettanti in Polonia. Ha trovato il sistema per rimanere vicino ai propri cari, assentandosi solo per sostituire le colleghe connazionali durante le ferie. “Posso permettermi di lavorare così perché mio marito non è disoccupato, -racconta Margherita, - Abbiamo passato periodi più difficili. È stato allora che mi sono vista costretta a venire qui, prima con il visto da turista, ora con contratto regolare”. Queste signore hanno imparato velocemente la nostra lingua, grazie alla televisione. Mi confidano che il principale maestro, per molte di loro è stato “l’Ereditiere”, un programma molto seguito anche nell’Est Europa. Sopprimono la voglia di prendersi cura dei figli spedendo loro regali dall’Italia: vestiti, giocattoli, poco cibo. Halyna Benkalovych, ucraina, prima di lavorare a Formigine prestava servizio a Sassuolo e mi spiega che là ferma un corriere che carica i loro pacchi. Halyna fa la collaboratrice famigliare da otto anni. “ Sono felice che a Formigine sia stata organizzata questa festa. Così sentiamo di essere importanti per voi”. Fra i gruppetti di signore c’è anche Maca Pataraia, un vero fiume in piena. Racconta di essere la sola georgiana a Formigine e l’unica ragazza non ancora sposata: “Se avessi un marito non me ne andrei di certo perché non potrei controllare cosa fa a casa! Prima di venire qui ho lavorato 10 mesi a Reggio Calabria. In Italia sto bene perché le persone sono disponibili, anche se per adesso le mie uniche amiche sono altre badanti come me”.

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