...ancora trattata male da un giornale...
ricordo quella mattina dello scorso autunno, durante una conferenza sull'-informazione fatta dai ragazzi-. rispondevo alla domanda di una studentessa di liceo. e fra le altre cose dicevo: dopotutto si sa che la professione del giornalista è spesso frustrante. o per lo meno lo è la gavetta .
ecco, ricordo l'espressione ultra-stupita del direttore della gazzetta che, continuando a squotere la testa, controbatteva: non è affatto vero! ecc....-
e poi, a fine conferenza mi prendeva da parte e mi diceva: -guarda che sei vuoi collaborare con noi, ecc....
la mattina dopo usciva il mio primo pezzo sulla gazzetta. e raccontavo cosa si era detto durante quella conferenza.
in effetti, a quel punto, collaborare con un giornale sembrava un gioco da ragazzi... e da ragazze.
ma era una finta!
scrivere il pezzo è la parte facile.
sentirsi dire che il livello della scrittura è ottimale... è facile.
vedere l'articolo sul giornale: è IMPOSSIBILE.
ed eccola la frustrazione. si inserisce esattamente fra il concetto di -scrittura ottimale- e il dato tangibile dell'inesistenza di questo tocco ottimale sulle pagine del giornale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento