domenica 8 giugno 2008

e tre..

...ancora trattata male da un giornale...


ricordo quella mattina dello scorso autunno, durante una conferenza sull'-informazione fatta dai ragazzi-. rispondevo alla domanda di una studentessa di liceo. e fra le altre cose dicevo: dopotutto si sa che la professione del giornalista è spesso frustrante. o per lo meno lo è la gavetta .

ecco, ricordo l'espressione ultra-stupita del direttore della gazzetta che, continuando a squotere la testa, controbatteva: non è affatto vero! ecc....-
e poi, a fine conferenza mi prendeva da parte e mi diceva: -guarda che sei vuoi collaborare con noi, ecc....

la mattina dopo usciva il mio primo pezzo sulla gazzetta. e raccontavo cosa si era detto durante quella conferenza.

in effetti, a quel punto, collaborare con un giornale sembrava un gioco da ragazzi... e da ragazze.

ma era una finta!

scrivere il pezzo è la parte facile.
sentirsi dire che il livello della scrittura è ottimale... è facile.
vedere l'articolo sul giornale: è IMPOSSIBILE.

ed eccola la frustrazione. si inserisce esattamente fra il concetto di -scrittura ottimale- e il dato tangibile dell'inesistenza di questo tocco ottimale sulle pagine del giornale.

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